Dal 26 marzo è in vendita su iTunes e nei principali digital store “Un Nuovo Look“, disco d’esordio del cantautore napoletano Mario Augeri, anticipato in radio dal primo singolo omonimo. L’album, distribuito da Pirames International, è composto da nove brani inediti, di cui Mario è autore e compositore, che spaziano tra generi e sonorità diverse, dal pop al rock, dal blues al funky. Abbiamo parlato direttamente con l’autore del lavoro in questione: Quanto tempo in termini di scrittura e registrazione ha richiesto la realizzazione di “Un Nuovo Look”? Il disco è stato realizzato in un anno, ma i brani sono nati in diversi periodi. Ci ho messo molto perché volevo essere sicuro che il frutto di tanti sforzi fosse all’altezza di ciò’ che mi aspettavo. E, alla fine, ne sono veramente soddisfatto.
In quale dei brani ti identifichi maggiormente? Quale ritieni invece che, oltre al singolo di lancio, sia il più rappresentativo della tua musica? Non mi sento di appartenere ad un genere, né mi identifico in un pezzo in particolare. Infatti le canzoni sono quasi tutte di genere diverso tra loro. Gli arrangiamenti, creati con Danilo Minotti, evidenziano bene questa peculiarità. Durante l’arco di una giornata ognuno di noi ha diversi stati umorali, e ciò che ho messo insieme ha proprio questi connotati. A volte mi sento un po’ funky, a volte un po’ rock, o pop, o blues… ma in fondo, sono sempre io!
Quale artista o band ha influenzato la tua crescita musicale? Come ti sei avvicinato al cantautorato? Sai, ho ascoltato sempre tanta musica, di diversi generi, artisti e nazionalità. Ho conosciuto gente bravissima, anche non famosa, e da ognuno ho ricevuto qualcosa. Tirando le somme, ho compreso quel che davvero mi dava qualcosa, ed era la melodia. Perché sono italiano, e per di più napoletano. Quindi la melodia è proprio nel mio DNA. Perciò, se non sentivo cose che mi piacevano, me le scrivevo da solo. E, anno dopo anno, è cresciuto un mio repertorio, di cui ciò che ora pubblico ne è solo una parte.
In un epoca difficile come quella odierna in cui gravi crisi economiche e sociali investono la società, qual e’ a tuo parere il ruolo che la musica dovrebbe ricoprire? Le parole hanno un ruolo molto importante nella vita del genere umano, che dovrebbe differenziarsi dagli animali proprio grazie ad esse. Ma la musica ha un potere immenso su umani ed animali, e forse oggi sono più i secondi a sentirla per davvero, che non i primi. La musica è universale, perché parla a tutti gli esseri viventi con la stessa lingua: la semplicità. Per questo credo che noi dovremmo seguire più gli istinti naturali e meno quelli creati artificiosamente, come il denaro, per capire che basterebbe poco per tornare ad accontentarsi di piccole cose e vivere tutti quanti molto meglio.
Cosa ne pensi dell’eterno dibattito Internet vs diritti d’autore? Che rapporto hai con la rete? Per chi è proprietario di idee capaci di dare giovamento e miglioramento al prossimo, trovo sia giusto far sì che egli venga ricompensato per averle partorite. Qualsiasi prestazione, di norma, deve essere remunerata. Ma mai ci dovrebbe essere l’eccesso, perché genera invidie e malumori. E la rete sembra quasi scesa in campo come la giustiziera implacabile della popolazione mondiale. La gente pagherebbe anche il giusto, per avere dei servizi, ma non uno sproposito. Forse dovremmo leggere tra le righe della pirateria informatica, che sembra voglia dirci: tecnologia per tutti, ad equo prezzo. Io adoro internet, senza la rete non ci sarebbe questa fantastica opportunità di apprendere quel che si vuole. Eppure, anche della rete stessa se ne può fare un abuso, perciò non sarebbe poi tanto machiavellico pensare che, forse, la cosa giusta sia proprio nel mezzo!