The riverbank – London is the reason – Leeches – Black eyes – I dread the night – Death voices – The vulture (Act I & II) – The riverbed – The great forgiver – Graves – Queensberry rules – Misery – Crucifucks
http://www.gallows.co.uk
http://www.wmg.com
Sembra proprio che la stampa inglese viva di eroi da elevare su un piedistallo dorato appena capiti l’occasione e i Gallows non fanno certo eccezione, anche loro amati e incensati da tutte le riviste di settore come non mai.
Autori dell’ottimo e autoprodotto “Orchestra of wolves” che aveva fatto intuire le grosse potenzialità dietro questo progetto, sbarcano su una major con un nuovo lavoro che non deluderà certo le aspettative e farà ricredere chi temeva si fossero svenduti al music biz. Certo il suono è decisamente più pulito e levigato rispetto al precedente lavoro, ma questo non è necessariamente un fatto negativo, ma anzi riesce a rendere al meglio la rabbia che esprimono.
Musicalmente sono figli del punk e dell’hardcore, senza andare troppo lontano i Refused sono ben evidenti nel loro sound insieme alle atmosfere plumbee dei Misfits, ma è anche chiaro come il metal estremo abbia avuto un certo peso nella loro formazione musicale. I capolavori sono altri, ma il lavoro risulta molto interessante e ben godibile, con molti pezzi che vi rimarranno dentro fin da subito, li attendiamo al varco del terzo disco, se mai vedrà la luce e non si scioglieranno come annunciato dal rosso crinito, indiavolato e pluritatuato frontman, Frank Carter.
Livio Novara