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Siamo al terzo capitolo della saga Dufresne, che si affaccia alla seconda decade del millennio con 12 pezzi di rabbia allo stato puro. AM:PM è un album veloce, si ascolta di corsa, guardando e sentendo la strada sotto, dura e pura, spigolosa e sassosa.
Il gruppo vicentino rispetta e onora la propria tradizione evitando di storpiare una natura che per il momento non merita ancora di essere modificata nel nome di un’evoluzione sonora che, se non trattata coi guanti bianchi, a volte porta a disastri irrimediabili.
Si udivano voci circa un probabile rammollimento del gruppo, ma a giudicare dal brano di apertura “Keep This Party Going” possiamo smentire senz’ombra di dubbio queste indiscrezioni. L’inizio è la lettera d’intenti che manifesta subito la voglia di farlo suonare questo disco, al quale non si negano, oltre alle sonorità che sono tipiche dei Dufresne, aspre e corpose, esperimenti elettronici, come nel caso di “AM” o “PM”.
Il disco ci immerge nella giornata e scandisce le singole parti di essa con approccio analitico, tentando di darne una sonorità ai suoi diversi momenti. Una celebrazione acustica per ogni spazio di luce e per ogni tempo di buio che incontra a metà e alla fine del percorso due stacchi, partoriti dalla mente di Alessandro Costa, immaginifici che hanno la velleità di rendere patibile il momento del risveglio e del riposo.
Una chicca per gli appassionati è la partecipazione di un amico di vecchia data dei Dufresne, Andrew Neufeld, cantante dei Comeback Kid, che presta la sua voce a “While The City Sleeps”.
Francesco Casati