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Hanno dei refrain belli ariosi i ragazzi, usano il pianoforte per conferire un mood più oscuro e gotico alle composizioni ma non vanno molto più in là di un paio di buoni singoli (Future e Story) e di una manciata di filler intercambiabili tra di loro, a volte zuccherosi, che tra l’altro sputtanano l’atmosfera che erano comunque riusciti a creare a inizio disco. Indecisi.