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Difficile, ossessivo e pesante sono gli aggettivi che vengono in mente per definire il disco degli Indukti, band polacca alla seconda prova discografica. Purtroppo però i nostri non riescono a mantenere la tensione quanto si dovrebbe, rovinando tutto con cadute di stile che fanno virare il tutto verso soluzioni altrui scadendo in un citazionismo orrendo. Come definire se non banale il verso ai Pain Of Salvation in Tusan Homici Tuvoto, che letteralmente ammazza una spettacolare introduzione acustica carica di tensione nervosa? Oppure parliamo dei 10 minuti di …And Who’s The God Now, dove percussioni in crescendo, ripetitive, circolavi, cupe e voci sussurrate che ricordano dei Tool con troppa eroina in corpo sfociano in una sgangherata parodia degli Opeth. E il disco è tutto così, i brani partono tutti benissimo per poi concludere in brutti coiti interroti. Speriamo in un futuro migliore.