Elisa si sveste finalmente dei triti e banali panni melodici italiani e ritrova il rock. Un disco intenso, raramente sottotono (giusto la banalotta And All I Need) che vive nei capitoli più galoppanti (come Your Manifesto e Vortex) i suoi momenti migliori. Inoltre, Elisa ci presenta una riuscita cover dei Tears For Fears (Mad World) e un gradevole, anche se un po’ troppo lacrimoso, duetto con Anthony Hegarty (Forgiveness). Ben tornata!