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L’impudenza delle nuove generazioni, a volte, è davvero clamorosa. I Mondo Drag intitolano il loro secondo disco “nuovi rituali”, nientemeno. Quando invece si tratta di vecchissimo rock psichedelico di palese derivazione Sixties/Seventies, un po’ blues alla Hendrix un po’ space alla Hawkwind un po’ onirico alla Pink Floyd, con in più qualche tocco di hammond che ricorda da vicino i Deep Purple. Si potrebbe continuare ad oltranza con il gioco delle citazioni, ma basta andare sulla loro pagina myspace e il quintetto stesso fornisce un esatto ed esaustivo elenco delle proprie influenze. Il punto, però, è che questi ragazzi ci sanno davvero fare. E nonostante per loro Blue Cheer e Black Sabbath rappresentino le ultimissime novità in fatto di musica, gli undici pezzi di questo lavoro catturano al primo ascolto, rilassano e mettono di buon umore. Questo la dice lunga sullo stato del rock nel 2010, ma voi ascoltatelo lo stesso.