http://www.myspace.com/shoutoutlouds
Il lavoro del quintetto svedese è semplicemente quello di realizzare musica il più aderente possibile al manuale del buon indie rocker con forti inclinazioni verso il pop più orecchiabile. Questo terzo disco, in ogni caso, è un passo avanti rispetto ai predecessori, ancora troppo incerti fra citazioni di Cure, Smiths e influenze mutuate da certo ‘indipendentismo’ odierno, Arcade Fire su tutti. Se vogliamo, i nuovi Shout Out Louds sono un po’ più rock e un po’ meno mielosi, e la voce di Adam Olenius ha smesso di somigliare a quella di un brutto clone di Morrissey. Più maturi, sicuramente. Certo, non si tratta di un grande cambiamento: le solite chitarre new wave vengono armonizzate con crescendo a presa rapida, e la loro musica continua a mancare di una certa verve. Però alcuni ganci melodici sono gustosi, e chi è alla ricerca di canzoni da ascoltare in un soleggiato pomeriggio primaverile si può accomodare.