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Josh Todd è un vecchio marpione nonostante non abbia ancora superato (per poco) la quarantina. In questa nuova release i suoi Buckcherry centrano ancora il bersaglio con tutti i cliché del glam di un tempo e la ruffianeria tipica del rock moderno statunitense. Dopo la reunion la band ha probabilmente perso un po’ di spontaneità in favore di qualche scelta più ragionata e maggiormente friendly anche per ascoltatori occasionali. Non fraintendeteci, l’album è valido ma attenzione perché ora molti espertoni si accorgeranno di una band che probabilmente il meglio l’ha già dato a inizio millennio…