Con “Red” Taylor Swift conferma tutte le opinioni positive arrivate con “Speak Now”, il primo album che ha fatto arrivare l’eco della sua musica alle masse anche al di fuori di Nordamerica e Oceania, aree geografiche nelle quali era già una star di primissimo ordine del country. Continua quindi il percorso di “internazionalizzazione” iniziato con la precedente release, non rinnegando però quanto l’ha fatta diventare famosa: e non è un caso che la sua storica songwriter, Liz Rose, questa volta sia stata coinvolta in quella “All Too Well“, il brano che, insieme alla conclusiva “Begin Again“, è quello più legato al suo passato.
I capitoli più interessanti, infatti, arrivano da tutte le altre tracce, e non solo quando la vediamo collaborare con Gary Lightbody degli Snow Patrol (“The Last Time“) e Ed Sheeran (“Everything Has Changed“): dal singolo “We Are Never Ever Getting Back Together” è un brano che entra in testa già dal primo ascolto (e vero punto d’unione tra passato e futuro), al “I Knew You Were Trouble“, un pezzo dance pop nel quale i synth hanno il ruolo del leone, è difficile trovare un brano che possa essere considerato un riempitivo.
“Red” è il disco della definitiva affermazione a livello mondiale di Taylor Swift: un concept album su tutte le sensazioni vissute negli ultimi due anni è, in realtà, l’affermazione di una delle popstar più pulite e di qualità del panorama attuale.
Nicola Lucchetta