E’ ormai questione di giorni: il 29 gennaio vedrà la luce “Fantasma”, sesto album dei Baustelle anticipato dal singolo “La Morte non esiste più”. Il disco avrà un totale di ben 19 brani, fra cui 6 esclusivamente strumentali e un sound molto raffinato, a metà tra la colonna sonora filmica e la musica classica del ‘900. Effetto ottenuto alla perfezione grazie alla collaborazione con la Film Harmony Orchestra di Wroclaw. In occasione della presentazione di “Fantasma” alla stampa, il gruppo ha rivelato altri particolari sulla loro ultima fatica discografica.
Francesco, il filo conduttore di Fantasma è il passare del tempo. C’è stato un fattore scatenante che vi ha portato a scegliere questo tema?
Diciamo che comincio ad essere in una fase in cui il passato diventa una parte abbastanza ingombrante della vita. Vado per i 40 anni e sono nel mezzo del cammin di nostra vita, per citare Dante Alighieri. In fondo è normale, quando il passato si ingrossa viene più facile scrivere del tempo che passa.
Avete fatto la singolare scelta di lavorare con un’orchestra polacca. Qual è stato il motivo della vostra scelta?
Quando fai musica non puoi considerare solo gli aspetti romantici della cosa, devi pensare anche a quelli più concreti, come quello più romantico. Siamo arrivati a questa scelta grazie ad Enrico Gabrielli, che era stato scelto come fiatista nel tour di Mike Patton per il progetto Mondo Cane. In quell’occasione Enrico ha conosciuto la Film Harmony Orchestra e me l’ha consigliata perché composta da elementi molto validi. Insomma, abbiamo avuto la possibilità di combinare entrambi gli aspetti.
Siete toscani ma avete scritto spesso di Milano. Perché una murder ballad in romanesco?
Non abbiamo alcun tipo di legame. E’ l’ultima canzone che ho scritto. E’ nato tutto dall’esigenza di un pezzo con tutte parole tronche ma in italiano è abbastanza difficile. Ho cominciato a scrivere per scherzo in romanesco, ho visto che funzionava e mi sono rivolto ad amici del posto per affinare la pronuncia. Inoltre, la tradizione folk romanesca mi ha sempre affascinato tantissimo.
C’è un collegamento tra “il futuro” e “il futuro che sarà”, la canzone che hai scritto per la partecipazione a Sanremo di Chiara Galiazzo, la vincitrice di X Factor? E di Sanremo che ne pensi?
In realtà no, non c’è un collegamento. Anzi, a dire il vero, la canzone sul nostro disco parla più del passato.
A Sanremo, come alla morte, diamo troppa importanza.
Come pensi che sarà il futuro della musica dal punto di vista della fruizione?
Credo che stiamo andando incontro ad un periodo in cui la fruizione sarà frammentata. Da una parte ci sarà l’acquisto di canzoni a 0,99 euro, dall’altra il cofanetto deluxe o il mio amato vinile, che però saranno considerati come oggetti di classe. Credo che il successo di un disco oggi sia dato dai click di youtube, non dalle vendite. Forse comincia di più a contare il resto. Ed è un problema per la nostra professione. Se si va avanti a suon di click nascerà la figura del musicista contabile, per citare gli Afterhours. Qualcuno ha sbagliato a non pensare che scaricare illegalmente potesse causare un gran danno culturale. La stessa cosa vale per gli spazi: non è vero che non ci sono spazi per suonare, è che la musica è considerata secondaria e non remunerativa, di conseguenza nessuno investe. Per coloro che vogliono intraprendere questo mestiere il vero punk, No Future, è oggi. Nel periodo antecedente “la moda del lento” ero redattore a tempo indeterminato di un giornale ma ho deciso di fare il salto nel buio e mollare tutto. Oggi non mi sentirei di dare lo stesso consiglio. Però non è nemmeno giusto rinunciare alla musica”.
Ti senti ancora un romantico a Milano?
Sì, mi piace e spero di esserlo per sempre, anche nel senso più tedesco del termine. La città è cambiata, per certi versi in meglio, per altri in peggio. Tuttavia, non credo sia dipeso dalle diverse amministrazioni, la colpa è della crisi economica e della paura della gente. E’ un gran peccato perché Milano è bella e ha un grandissimo potenziale da dare”.
Il tour prevede 4 date di anteprima a Bari, Roma, Firenze e Milano, in cui il complesso sarà eccezionalmente accompagnato dalla Ensemble Symphony Orchestra. Dopodiché, inizierà il tour teatrale senza orchestra.
Claudia Falzone
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