6 ottobre 2006
Mentre attendiamo l’arrivo dei componenti del gruppo, abbimo modo di ascoltare il nuovo EP “The Sons Of Odin, il primo della carriera dei Manowar. Dopo qualche minuto di ritardo causato dall’ennesimo sciopero dei mezzi a Milano, ecco arrivare sorridenti e disponibili Eric Adams e Karl Logan accompagnati da un membro dello staff dei Manowar.
I due paiono davvero distesi, nonostante le vicissitudini e il viaggio dalla Scandinavia, dove si trovavano sempre per la presentazione dell’EP.
L’atmosfera durante l’intervista è molto piacevole e i nostri sono sempre pronti alla battuta, anche nei momenti di difficoltà, come nel caso della domanda sui problemi avuti con l’organizzazione del Gods Of Metal, argomento del quale ad inizio intervista era stato espressamente chiesto di non parlare. Ma veniamo alle domande…
Per quello che abbiamo potuto sentire, i pezzi del nuovo album sembrano ancora più epici rispetto al vostro passato. Pensate che vi abbiano influenzato i Rhapsody Of Fire e la loro vicinanza?
Eric: I Rhapsody Of Fire sono un grandissimo gruppo e stiamo benissimo in tour con loro, ma non credo che ci abbiano influenzato. I Manowar hanno un tipo di approccio alla composizione che non è cambiato nel tempo; certo è che alcuni cambiamenti sono inevitabili, anche solo perché siamo noi a cambiare e crescere.
Avete recentemente posticipato l’uscita del nuovo album e del tour in Europa. Ci sono stati problemi nella realizzazione?
Eric: Nessun problema, vogliamo solo garantire ai nostri fan il miglior lavoro possibile. Per il tour abbiamo avuto problemi su alcune location e abbiamo dovuto posticipare. Non preoccupatevi, non ci saranno più spostamenti.
“The Sons Of Odin” è il vostro primo EP, da dove è nata la decisione di un EP e non di un semplice singolo?
Eric: Abbiamo pensato che un solo pezzo fosse poco, non rendesse bene l’idea di ciò che avevamo in mente. Inoltre nella Immortal Version abbiamo aggiunto un dvd che sicuramente fara felici i nostri fan.
Come si svolge la lavorazione di un album dei Manowar?
Eric: La maggior parte del lavoro la svolgono Joey e Karl in sedi diverse dallo studio. Poi ci si trova tutti e quattro per ascoltare i demo ed ognuno di noi apporta le modifiche che ritiene più opportune.
Karl: Io mi occupo della musica partendo dai pezzi e dalle tracce di Joey, dal quale ha inizio ogni pezzo. Poi come ha detto Eric, ci troviamo tutti in modo da poter creare qualcosa che appartenga ad ognuno.
Eric, parlaci del tuo dvd extra Manowar.
Eric: Non fatevi ingannare, come vedete dalla copertina non ha nulla ha che vedere con la musica. Tratta l’altra mia grande passione, quella per la natura e tutti i suoi aspetti meno conosciuti. Passo settimane nei boschi a pescare e cacciare, ma sempre con enorme rispetto per tutto quello che mi circonda.
Torniamo al disco. Karl, il tuo assolo su “The Sons Of Odin” è davvero bello. Cosa puoi dirmi a riguardo?
Karl: Grazie mille. Sono anch’io davvero soddisfatto del lavoro svolto sul pezzo. Mi è venuto di getto e le cose che vengono di getto spesso sono le migliori. A volte invece ti accanisci su parti di chitarra per giorni senza cavarci nulla di buono.
Da quello che abbiamo potuto sentire il nuovo album sembra meno violento e veloce a livello musicale di altri vostri lavori. E’ una scelta voluta?
Eric: (risata) Sai, i fan quando sentono un pezzo lento mi dicono subito che ci stiamo rilassando troppo o stiamo perdendo smalto; quando invece proponi loro un pezzo tiratissimo ti dicono che non si vive solo di pezzi veloci…Non va mai bene niente!! A parte gli scherzi, voi sapete cosa aspettarvi da un disco dei Manowar e vi garantisco che anche questa volta non avrete di che recriminare!
L.G.