Federico Re (Rumors Of Gehenna)

 

10 febbraio 2008 

 

 

Prima di tutto, parlaci del progetto Rumors of Gehenna.
Ambizioso. Arrogante. Sfrontato. Ma non nel significato proprio dei termini. Nel senso che ci siamo, e siamo qui, abbiamo cose da dire, musica da far ascoltare, e vogliamo ritagliarci il nostro spazio nella marea di band. Ce la mettiamo tutta per raggiungere il nostro obiettivo, senza queste premesse il progetto RoG non esisterebbe nemmeno. Per il resto, siamo Davide Scarano alla voce, Mirko Sgobba alla chitarra solista, io (Federico Re) alla chitarra e voce, Antonio Merici basso e voce, Lucio Maurigh alla batteria.

Quali sono le vostre influenze principali?
Principalmente direi thrash e hardcore. Ogni tanto ci piace strizzare l’occhio a qualcosa di un po’ rockeggiante o sullo swedish!

Sul vostro minicd: come è stata la sua gestazione? E i temi principali trattati nei testi delle tre canzoni?
Abbiamo lavorato molto in sala prove prima di entrare in studio, facendo una pre-produzione “in casa”, che comunque dava l’idea di come sarebbero suonati i pezzi. Quando siamo stati soddisfatti del “tiro”, siamo andati in studio e abbiamo messo tutto su cd. Eravamo alla nostra prima esperienza di registrazione come ROG, ne avevamo a livello personale con band precedenti, ma non con quella formazione, e siamo stati soddisfatti della nostra performance.
Per quanto riguarda i testi sono incentrati sulla considerazione della razza umana. Seven parla dei sette vizzi capitali, identificandoli come probabili sette virtù in un futuro non troppo lontano. November 31 A.C. tratta il tema della morte,e dei modi in cui alcuni persone cercano di sconfiggerla, ipotizzando il momento in cui l'uomo rinuncerà alla propria carne e ai propri sentimenti pur di ottenere un corpo eterno e l'immortalità. Ma la morte fa parte della vita, ne è la conclusione e non ci sono modi di aggirarla, in ogni caso.
Questo tema viene ripreso in My Hourglass Never Fails, in cui la morte parla, e dice : "La mia clessidra non sbaglia mai". Le canzoni del mCD sono concatenate tra loro, e creano una trama in cui l'eterna battaglia tra l'uomo e la fine della sua esistenza giunge alla conclusione, con la sconfitta di quest'ultimo, che nella ricerca della vita eterna uccide sè stesso.

"Rumors of Gehenna" ha ricevuto un voto molto alto e una recensione entusiastica da molte testate di settore. Cosa ne pensate?
Sentire, o meglio leggere, che quello che facciamo è apprezzato, è un ulteriore stimolo a dare ancora di più. Molte testate sono state particolarmente “generose” con noi, tra le altre, siamo stati top demo su Metal Hammer, Metal Maniac e RockHard, e la cosa non è da poco, per lo meno lo penso io!

I pareri positivi ottenuti in questi mesi vi hanno portato al tanto atteso contratto discografico? O siete ancora in attesa o state valutando varie proposte, anche straniere?
Abbiamo appena firmato con la WormHoleDeath/Aural/SPV. Farà uscire il nostro primo disco, stiamo definendo la data di uscita, sarà comunque nel proseguo del 2008 sicuramente. La collaborazione con WHD/Aural/SPV è un passo molto importante per una band emergente come noi, e una parte del merito è sicuramente di Carlo Bellotti della Alkemist Fanatix.

Siete uno dei pochi gruppi a pubblicare il vostro debut in digipack, e peraltro con un artwork curato e professionale. Come mai questa scelta di partire "con il botto"?
Noi quando facciamo le cose, abbiamo l’abitudine e l’attitudine di farle bene. Sarebbe inutile andare in uno studio professionale come lo Studio73 di Mr. Pasini e rinchiudere il cd in un’asettica confezione promo classica. Dato che comunque le tracce di un promo sono poche, 3 nel nostro caso, abbiamo curato molto la grafica per invogliare all’ascolto, e per dare un tocco di originalità, e se vuoi di prestigio, al disco. Se la confezione si presenta bene, fa più voglia di assaggiare no?

Per il debut avete lavorato agli Studio73 di Ravenna, per il vostro primo full lenght ci siete tornati. Com'è lavorare con Riccardo "Paso" Pasini?
È un’assoluta figata! Il Paso è un ottimo soundengineer, oltre che una persona splendida, assieme a tutto lo staff dello Studio 73. Eravamo già rodati dall’esperienza col mcd, quindi per il disco già sapevamo come lavorava lui, e lui come suoniamo noi. Siamo riusciti a lavorare in maniera professionale, divertendoci come dei pazzi. Credo che sia la cosa migliore, registrare senza sentire la pressione dello studio e della prestazione, il buon Paso è riuscito veramente a farci sentire a casa.

Il vostro nuovo disco è in dirittura d'arrivo… qualche anticipazione?
Si intitolerà “Ten Hatred Degrees”, uscirà per WormHoleDeath/Aural/SPV. Ci saranno 10 pezzi, tutti d’un fiato, e abbiamo cercato un sound il più personale possibile, anche con l’aiuto di Paso, che è un funambolo delle tecniche di ripresa e missaggio! C’è un pezzo in anteprima, Internal Slaughtering, versione pre-master,e 3 sampler da un minuto a canzone, sempre pre-master, su myspace/rumorsofgehenna.

La scena friulana (e, in generale, del Triveneto) è molto attiva e presenta molte band valide, e alcune anche famose. Quali credete siano le ragioni che hanno portato una media così elevata di band valide in una zona geografica così ristretta e al di fuori delle grosse metropoli?
Siamo la Scandinavia d’Italia! Ehehe! Scherzi a parte, non saprei darti una spiegazione precisa, credo ci accomuni la voglia di emergere e il modo serio e professionale di fare le cose, l’ambizione di rendere una passione una professione, e imparando gli uni dagli altri. Fare tesoro delle varie esperienze e, per quanto ci riguarda, non vedere il successo altrui con invidia e istinto di competizione, ma come modello e stimolo a migliorare.

Domanda fatta in passato agli Slowmotion Apocalypse: se vi dicessero di fare cinque nomi di band dal Triveneto, famose e non, chi scegliereste?
SMA stessi, Raintime, Tystnaden, Revoltons…e noi! Mi sono fermato al Friuli, pecco un po’ di campanilismo, ci sono ottime band anche in Veneto e Trentino Alto Adige (per dirne due, Dufresne e Graveworm), ma a parità di qualità, tifo per i conterranei!eh eh!

Più in generale, l'Italia sta facendosi una reputazione in più generi, tornando un punto di riferimento dopo degli anni in "seconda linea". Casualmente, uno dei generi traino è proprio l'hardcore, genere nel quale siamo stati maestri con band del calibro di Raw Power e Negazione. Come vedi le band italiane di quel genere nel giro di cinque anni? Possiamo competere con gli act famosi provenienti da Stati Uniti, Svezia e Regno Unito?
Band come Raw Power, Negazione, e mi permetto di aggiungere Extrema, hanno aperto la strada, facendo da esempio, e alcuni si danno ancora da fare e con successo. Anche grazie a band come loro, sulla carta sicuramente possiamo competere! Al lato pratico, credo che purtroppo abbiamo troppo l’etichetta made in italy, cioè mafia, pizza e mandolino, e il metal non lo sappiamo fare. Ora sta nascendo una nuova scena metal-hard-core, con le varie sfumature di altri generi, molto valida e preparata, e soprattutto ognuna con  un sound molto personale, e speriamo che il resto del mondo cominci a rendersene conto.

E il fenomeno MySpace? Un ottimo metodo di valutazione "popolare" o un mezzo che tende a sopravvalutare band poco valide perchè si "presentano bene"?
Noi RoG sosteniamo il fatto che musica e immagine vadano a braccetto. D’accordo, la musica si ascolta, ma il concerto anche si vede. Come la pagina myspace. Secondo me vale come entrambe le cose, la band valida poi esce sempre, perché ha il mix perfetto tra immagine e suono, sia a livello grafico, myspace è anche promozione immagine, sia live, sia all’ascolto. Mi riferisco comunque al live in particolare, è lì che bisogna davvero fare lo SHOW!

Ultima domanda: come è stato aprire per una band storica come gli Shai Hulud recentemente a Pordenone?
Un onore! Sono una grande band, ha molto hardcore nelle vene, e credo sia stata una delle prime a far sentire il metalcore! Sono stati eccezionali live. Personalmente, il batterista mi ha colpito: un groove, una botta, e una precisione da brividi!
Poi c’erano anche i nostri amici Slowmotion Apocalypse dopo noi, grande show anche loro come al solito, e Wind Of Plague e Dead Hearts non sono stati da meno.
Per quanto ci riguarda, ci siamo divertiti, abbiamo iniziato presto, alle 20.00, il pubblico non era ancora numerosissimo, ma molto caldi, e ci siamo caricati subito! È stato un bel live sotto molti aspetti!

N.L.

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