Intervista Paramore Hayley Williams e Taylor York presentano Paramore

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A più di tre anni dall’ultima loro visita all’Italia (fecero un breve giro promozionale in occasione dell’uscita del singolo The Only Exception, brano tratto dal terzo disco Brand New Eyes), i Paramore hanno incontrato la stampa per presentare il loro quarto omonimo disco, uscito ad aprile per Fueled By Ramen / Warner Music. L’evento è stato organizzato in occasione della loro unica data italiana per l’estate 2013, che si è tenuta la sera prima all’Ippodromo Del Galoppo di Milano e che ha visto il terzetto interrompere un silenzio dal vivo che nel nostro Paese durava da inizio 2008. Un ritorno che mai si sarebbero aspettati così positivo, come affermato dal chitarrista Taylor York, presente negli uffici di Warner Italia insieme alla cantante Hayley Williams: “Lo show di ieri sera è stato spettacolare: abbiamo suonato di fronte a quello che è il pubblico più caldo e rumoroso che abbiamo incontrato durante la nostra carriera. E’ stato bello venire nel nostro Paese e ci siamo sorpresi nel riuscire a farci capire parlando solamente inglese. Ma la cosa che abbiamo maggiormente apprezzato è il fatto che ognuno dei presenti si è sentito parte di un grande evento“.

Parlando di Paramore (“un disco che non saremmo mai riusciti a scrivere forzando le tappe“, ha affermato Hayley Williams), è emerso il fatto che, più che in passato, la fase di stesura dei pezzi ha richiesto un notevole impegno da parte dei musicisti, come illustrato da Taylor York: “La stesura dei pezzi è stata più confusionaria rispetto a quanto accadeva in passato, perché abbiamo cercato di dare loro un approccio più maturo. Ogni brano suona diverso dall’altro.. è una cosa allo stesso tempo eccitante, perché ti permette di avere più libertà e dare al tutto un percorso il più naturale possibile, ma anche spaventosa, perché non ti trovi davanti ad un semplice percorso già tracciato che devi semplicemente seguire“.

Il giovane chitarrista proprio in Paramore debutta in pianta stabile nel ruolo di compositore, un nuovo impegno arrivato dopo anni di “spalla” di Josh Farro, ex chitarrista e principale autore dei primi tre lavori: “Quando entrai nel gruppo il mio ruolo era quello di suonare la chitarra ed eseguire parti scritte da altri, una cosa che ho sempre fatto e che adoro fare. In parte questo nuovo impegno mi spaventa, perché Josh è stato un compositore eccellente e ha scritto ottimi brani con Hayley. Il timore era che, con il mio nuovo approccio, potessero arrivare malcontenti da parte dei fan.. inevitabile, quando non ti senti a tuo agio già da subito in un ruolo per te nuovo“. Una timidezza che viene rotta con il sorriso dalla sua collega, che afferma che “Taylor è solamente timido: in realtà è un grande autore!“.

Un ruolo fondamentale nella stesura dell’ultimo disco è arrivato anche da Justin Meldal-Johnsen, produttore che ha dato un’impronta rilevante al risultato finale, e da una fiamma improvvisa arrivata dopo un lungo periodo di vuoto creativo: “Justin è e resta la migliore scelta che potesse venire fatta per questo disco, e credo che con qualsiasi altro produttore il risultato sarebbe stato diverso. Con Paramore abbiamo avuto più libertà che negli altri lavori: era tutto nuovo per noi, e questa prospettiva ci rendeva eccitati. Alla luce di tutto questo, un professionista del calibro di JMJ, grazie alla sua cultura musicale e all’esperienza, serve ancora al nostro gruppo, e potremmo ricontattarlo in futuro per una nuova collaborazione. Per la scrittura dei brani siamo partiti da zero: avevamo delle idee pronte, tra cui alcune demo registrate da Taylor quattro anni fa, ma abbiamo preferito metterle da parte perché il ruolo di Paramore doveva essere quello di presentare alla gente la nuova versione del nostro gruppo“.

Tutto è infatti iniziato da Now, singolo di lancio e primo brano ad essere stato completato: “Arrivavamo da una pausa creativa di un paio di anni: dopo il tour mondiale durato un anno, ci dedicammo a delle brevi serie di show in Europa e Stati Uniti. Ero arrivata ad un punto che ero annoiata e scoraggiata al pensiero di dover stare a casa per molto tempo a far nulla. Dal riff portante di Now è partito tutto, avevamo la consapevolezza che creatività e fuoco fossero tornati all’improvviso. Un pezzo che siamo fieri di aver scritto, ancor più se guardiamo agli ultimi dodici mesi e a tutte quelle cose che si sono realizzate“.

Un gruppo che, pur essendo ormai un nome di calibro internazionale, non nasconde le sue origini radicate dell’underground, ambiente per il quale i due spendono elogi e relazioni ancora forti: “Non dimentichiamo le nostre radici e quella scena alla quale dobbiamo tanto. Prendi ad esempio il Warped Tour: è una rassegna che ci ha visti letteralmente crescere, soprattutto se tieni conto che il mio debutto l’ho fatto a sedici anni, età nella quale non ha ancora chiara l’idea di cosa voglia dire andare in tour. La cosa bella di aver fatto parte, e di essere cresciuta, in un’ambiente come questo è il fatto che, se suoni in un palco grande o in un piccolo club per un secret show, l’impegno è sempre alto e, soprattutto, trovi positivo mantenere contatti con i gruppi insieme ai quali hai suonato. E’ una cosa normale, soprattutto se sei un gruppo cresciuto in maniera genuina e con dei risultati ottenuti con il tempo. Ci piace lavorare ancora oggi con altri gruppi underground ed è stato un onore collaborare per un paio di brani insieme ai mewithoutYou, una delle nostre band preferite e un nome che, sfortunatamente, non sono in molti a conoscere“.

Un gruppo sulla cresta dell’onda, che ha già venduto milioni di copie in tutto il mondo ma nel quale batte ancora il cuore di fan: “Una delle cose più belle degli ultimi anni è stato suonare al Reading And Leeds Festival dello scorso anno come gruppo di apertura dei Cure, uno dei miei gruppi preferiti in assoluto. Abbiamo anche avuto l’occasione di incontrare Robert Smith personalmente, un artista incredibile.. uno dei momenti più emozionanti della mia vita e del quale conserverò per sempre il ricordo. E’ questo il bello dei festival: oltre a suonare di fronte a coloro che non sono i tuoi fan, hai la possibilità di trascorrere il tempo con act emergenti e nomi di spicco della scena internazionale“.

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