Festival di Sanremo 2014, Renzo Rubino presenta disco e brani in gara

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Nel 2013 Renzo Rubino ha vinto al Festival di Sanremo il Premio della Critica nella categoria Giovani con la canzone “Il postino” (amami uomo). Nel 2014 fa parte della categoria Big, proponendo i due brani “Ora” e “Per Sempre e Poi Basta”. Inoltre, il 20 febbraio uscirà il suo album “Secondo Rubino“. Questi ultimi 12 mesi sono stati a dir poco stellari per il giovane cantautore.

Come hai accolto la notizia della partecipazione a Sanremo?
“E’ stata una vera sorpresa. Stavamo lavorando a questo disco, “Secondo Rubino”, che sarebbe dovuto uscire ad aprile. Un giorno si presenta il mio manager e mi dice “Senti, ma perché non presentiamo qualcosa a Sanremo? Magari anche sotto forma di duetto” al che, quando ho pensato al duetto, ho detto “Non ha senso inventarsi qualcosa, se volete questi sono i pezzi, fate come preferite”. E mi sono completamente dimenticato della cosa. Come quando semini una pianta e questa cresce spontaneamente. Il 18 dicembre è arrivata la notizia. Non ricordo cosa stessi facendo, so solo che non ho guardato il telegiornale e non avevo il telefono sottomano. Casualmente è arrivata una chiamata alla quale dovevo per forza rispondere ed era uno della Warner che mi diceva “Renzo, ce l’abbiamo fatta! Sei a Sanremo!” e per me è stata come una botta”.

Quest’anno, la critica maggiore che si fa al festival è che i testi parlino tutti d’amore…
“Secondo voi in questo periodo di crisi di valori di cosa vogliamo parlare? qual è la cosa alla quale ci aggrappiamo? Qual è il valore più importante? sicuramente l’amore. Che si riferisca all’amore per una madre, un padre, un figlio, un fratello, qualsiasi cosa, quando ti ritrovi a vivere un periodo orribile, la cosa che ti tiene su è proprio l’amore. In fondo, è il tema più sociale che si possa trattare. Credo che l’amore sia stato intaccato da questo periodo di crisi, perché si pensa a crescere, ad emergere. La canzone dell’anno scorso era quella col maggior tema sociale, parlavo del compromesso amoroso che fa una persona, lasciando la città in cui lavora per amare un’altra persona. Riguardo alle canzoni che presenterò, Ora e Per Sempre E Poi Basta sono due pezzi molto diversi che, però, riconducono al’amore. La prima è un modo per chiedersi cosa si può fare per sé stessi se si è insoddisfatti della propria vita. Ad esempio, quando qualcuno dice “vorrei tornare nella mia terra natale ma non posso”. Perché non puoi?? Vai! Spesso si è incastrati in questi meccanismi e non ne vieni fuori. Per quanto riguarda la seconda, più che una canzone d’amore parla dell’ultimo bacio quando finisce un amore. La prima volta che l’ho provata ho pensato: “caspita, ma che cosa sta succedendo? devo descriverla!”. Lo so che l’hanno raccontato in molti ma avevo bisogno di parlarne a modo mio: senza malinconia, ma con la consapevolezza che le cose finiscono, prima o poi.”

In Secondo Rubino, varie sono le tematiche affrontate “Piccola” parla delle rinunce che si fanno per la musica…
“E’ una domanda che mi sono fatto, in cui mi sono chiesto se non fosse colpa mia il fatto di riuscire ad unire la musica con un’altra cosa. E la risposta è che è davvero colpa mia se non riesco a dividerl. Faccio fatica a farlo anche oggi. “Non mi sopporto” parla di fissazioni: sono in fissa con cose inutili. Un esempio: ho la mania per un certo tipo di accendini e ho cominciato a fumare per questo motivo, oppure ho una credenza piena di barattoli di vetro da riempire. Però non sopporto nemmeno altre cose. Ad esempio, quando prendete un aereo, atterrate e tutti applaudono. Ma perché applaudire? “Perché siamo tutti vivi”. E allora se si schianta cosa fai? fischi? Un’altra cosa che non sopporto è l’atteggiamento nevrotico degli automobilisti, come quando iniziano a suonare il clacson mezzo secondo prima che scatti il verde, o quelli che si rifanno le labbra in modo esagerato. Insomma, non mi sopporto ma non sopporto anche altre cose”.

Come avviene il tuo processo compositivo?
“Quando compongo, prima mi metto al pianoforte a suonare e, mentre lo faccio, fuoriescono prima dei sentimenti e poi delle parole chiavi. Ovviamente, tutto ciò che scrivo è frutto di esperienze che ho vissuto.In tanti dicono che per comporre, devi ascoltare tante cose. Io, al contrario, ritengo che sarebbe meglio non ascoltare nulla per non avere influenze. Ascolto musica per puro diletto, su Spotify spazio dai Portishead a Bruno Martino. Secondo me Spotify è una gran bella cosa, ascolti la musica che vuoi ma incorri nella pubblicità oppure, se vuoi evitarla, ti acquisti un abbonamento.Per quanto riguarda il mio suono, in Secondo Rubino non esistono chitarre. E se considerate che, di solito, in Italia vanno i dischi con 25 chitarre che si sovrappongono, questa è una scelta abbastanza coraggiosa.”

Come vivrai questo Sanremo? Col senno di poi, avresti ripresentato sempre questi due pezzi?
“Sicuramente sarò molto più tranquillo. E sono fiero di questi due brani perché credo che siano quelle con il giusto carattere e la forza per difendersi sul palco di Sanremo.”

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