E’ ufficialmente partita la gara che deciderà, forse, chi sarà l’erede di Marco Carta nel cuore dei fan della trasmissione Amici. Quest’anno i pretendenti sono moltissimi e il successo di Carta non ha fatto altro che far aumentare l’interesse delle case discografiche verso il format, speranzose di trovare la nuova promessa della musica italiana.
Mario Nunziante è uno dei maggiori pretendenti alla vittoria di vendite. Eliminato prima delle finali perché poco gradito alla maggior parte dei giurati, è stato quello che più ha destato interesse per il pezzo “Domenica” presente su “Scialla” e che ha colpito un po’ tutti per il fatto di scriversi i pezzi da sé.
Un cantautore ama definirsi e nella conversazione avuta con i giornalisti di varie testate ha tenuto molto a sottolineare questo aspetto della sua arte. Non è uno sbruffone Mario, è ben conscio dei suoi limiti (“non sono un musicista, strimpello due cose solo per aiutarmi a comporre”/”non credo finirò mai il conservatorio, richiede troppo impegno”) e non ama prendersi meriti che non sono suoi. Sembra anche una persona semplice, sincera e senza peli sulla lingua. Non ha avuto buoni rapporti con tutti i componenti della scuola, come è logico che sia, ma con alcuni ha saputo costruire rapporti che vanno oltre la scuola (“Con Luca e Alice ho un rapporto stupendo, stiamo cercando casa insieme a Roma“) e non ha paura di dire che alcuni metodi di insegnamento non li ha mai condivisi (“Ammiro Jurman, ma i suoi metodi non li condivido per niente. Sono contento di aver avuto altri insegnanti che si sono occupati di me. Certo, tutti quelli che passano da lui poi vincono…“).
Insomma, è un ragazzo con la testa sulle spalle, ma che non ha paura di dire ciò che pensa. Imbeccato sui suoi idoli musicali non ci pensa un secondo e ti fa una lista di cantautori che potrebbero rappresentare un perfetto compendio di musica italiana (“De Andrè, De Gregori, Lucio Dalla e il mio compaesano Rino Gaetano”), mentre l’ultimo pensiero non può che andare alla nonna che si è occupata di lui, orfano dalla tenera età, e alla quale il cd è totalmente dedicato.
Luca Garrò