Attenzione: “Bad Vibrations”, il sesto full length degli A Day To Remember, diventerà il vostro migliore incubo, di cui sarà difficile disfarsi anche a giorno inoltrato. Insomma, quello che gli anglofoni chiamano “earworm”, quel tarlo che tormenta e non ti lascia in pace neanche nei momenti meno opportuni. Il punto è che quasi tutti i pezzi di “Bad Vibrations” sono “earworm” maledetti. In senso buono.
La ricetta vincente della band statunitense, costruita su un sapiente mix di ritornelli pop punk e di energia metalcore delle più dirette, è arricchita questa volta da un ingrediente segreto: un approccio più heavy, con Jeremy McKinnon carico a molla nonostante non sia più un ragazzino. “Exposed”, uno dei pezzi più interessanti di “Bad Vibrations”, quasi ai limiti del djent, rappresenta la voglia degli ADTR di giocare con sonorità diverse e meno mainstream.
Ma solo nella prima metà del disco. Da “Justified” in avanti, sono le melodie pop ad avere la meglio, senza per questo deludere, anzi. Ed è proprio questo il bello: dare un colpo al cerchio e uno alla botte, ma senza pressapochismo (“Forgive and Forget” è addirittura costruita sulle note di un violino).