Afterhours – Folfiri o Folfox

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Dopo un tour nei teatri e alcune vicissitudini e lutti, con una formazione modificata che vede Stefano Pilia alla chitarra e Fabio Rondanini alla batteria, gli Afterhours hanno dato alle stampe un doppio album che è un doppio regalo: uno che hanno fatto a sé stessi e uno che hanno dato ai loro estimatori.

Già dal titolo che richiama i cicli chemioterapici alla base del trattamento di alcuni tipi di cancro, Agnelli e soci hanno puntato il dito indicando non la malattia ma la cura: questo è un album nato dalla sofferenza, dalla perdita e dall’inevitabile periodo di lutto che la accompagna, ma contemporaneamente è un lavoro che poggia sulla rielaborazione, sulla mutualità e sul sostegno, sullo scambio di energie. Non lo si può dunque definire un album oscuro, bisogna saper vedere gli sprazzi di luce e positività disseminati nelle sue 18 tracce.

Anche lo stile ha assecondato l’umore nella composizione di queste perle, che variano dall’essere levigate gemme colorate a taglienti diamanti grezzi, lucidi e sfaccettati brillanti ,oppure pietre incastonate in sontuose montature. Si passa dalle ballate, a brani spiccatamente rock e riconoscibilissimi nello stile “classico” degli Afterhours, sperimentazioni e testi sempre diretti perché ci deve essere immediata comprensione, sia che si stia parlando della malattia, della ricerca di Dio, della disillusione come della speranza che nasce in certi momenti e situazioni della vita.

La voce di Manuel danza come di consueto e, quando i suoi testi tagliano come lama di rasoio, sa essere sia sale che brucia le ferite aperte, sia unguento che le guarisce.

Un disco consigliatissimo, forse non facile, come  nessuno degli album precedenti in realtà lo è mai stato per le masse. Ma Agnelli non è uno che molla o si crogiola nei tentativi sbagliati, è un artista indomito che si sa riproporre e dopo il quasi scioglimento della sua band questo album né è la prova tangibile.

Non voglio ritrovare il tuo nome, Grande, Ti cambia il sapore, sono tre dei 18 motivi che stanno facendo piacere a molti questo disco. Stra-consigliato, a tutti.

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