Ashi – Ashi

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Gli Ashi sono una band di Roma nata nei primi mesi del 2014, ma la loro chiarezza espressiva è pura e potente come se suonassero insieme da tantissimi anni: la release d’esordio, intitolata semplicemente “Ashi” e uscita lo scorso 5 aprile 2016, è un breve EP di cinque pezzi che spaccano dal primo all’ultimo, senza mezzi termini.

Le interessanti e granitiche linee di basso sostengono il brano di apertura, “La Vita è Breve”, che lamenta la quotidianità in un modo forse non originale, ma indubbiamente possente, ed è il brano più interessante dell’intero disco. La batteria di Fabio Mancinelli è sparata come un treno, doppiata dalle chitarre potenti di Andrej Surace (ultimo membro entrato) e del frontman Marco Piceno (anche alla voce, dritta e senza tanti fronzoli): la sezione ritmica, completata da Emiliano Baccini al basso e cori, è l’ossatura solida degli Ashi e permette loro di sfogarsi in cavalcate metal che non perdono un grammo di intensità.

Il valore di questo primo EP della formazione romana sta tutto in una parola: credibilità. Si sente che hanno cercato a lungo un proprio modo di suonare pur lasciandosi ispirare, ma senza copiare qualcun altro. Il riff sincopato di “Fuoco Bellissimo”, la cadenza sostenuta da headbanging di “W.T.R.”, con un doppio pedale che a tratti fa salire le pulsazioni e un intermezzo che pare richiamare i momenti migliori dei Red Hot Chili Peppers, sono due esempi su tutti. Meno interessante la ballad “Sospeso”, che come molti lenti di genere soffre il difetto di sembrare un outtake da rock americano dello scorso decennio, tipo gli Staind per intenderci, anche se la voce di Marco Piceno non cala mai sul soffuso e si mantiene indiscutibilmente dritta.

La chiusura è affidata a “Inarrestabile Voglia Di Sciopping”, che accompagna degnamente l’intero EP degli Ashi verso l’uscita; ma resta il piacere di una bella band che già dal primo impatto sa dove vuole andare e come arrivarci.

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