Epici ai massimi livelli, gli imolesi At The Dawn arrivano sulla scena con il secondo disco “Land in sight” e risultano più convincenti che mai.
La band dimostra personalità e capacità tecniche eccellenti. La produzione di Simone Mularoni (DGM) fa come sempre la differenza e i brani scorrono via che è un piacere. Il piedino tiene il tempo e la testa inizia a fare su e giù dalle prime note dell’opener “Through a Darkened Sky” (mid tempo ricco di atmosfera) fino alla conclusiva “A Crow With No Wings” (primo singolo del disco, del quale la band ha anche realizzato un video), passando per vere e proprie perle di puro metallo come la title-track, “The Diserter”, o la notevele “Tiger Within”.
Fra tappeti di doppiacassa e intrichi di chitarre, la voce pulita e potente di Stefano De Marco svetta su tutte le tracce conferendo all’intero disco quei picchi di epicità tanto cari ai fan dell’heavy anni 80. La coppia di asce Viaggi (mente del gruppo, ex-Conspiracy)-Vinci svolge un lavoro eccellente ricordando a tratti i passaggi sdoganati nel metal dai padri fondatori come Priest e Maiden; questi ultimi tributati da un’ottimamente realizzata cover di “Revelations”. Menzione a parte per la bellissima “Siren Call”, dove spicca la prestazione vocale dell’ospite Letizia Chiozzi (Synful Ira) a dare maggior risalto alle parti vocali.
In definitiva un ottimo disco che farà godere tutti i fan dell’heavy metal classico e dei suoi derivati. Gli At The Dawn, sebbene siano solo alla seconda prova in studio, promettono faville e sono certamente fra le band tricolore da tenere d’occhio e non lasciarsi sfuggire in sede live.