Lo abbiamo visto da solo, con Gli Innocent Criminals, con i Blind Boys Of Alabama, con i The Reckless 7 e persino con sua mamma. Ultimamente Ben Harper lo si vede dividere il palco con un simpatico e gracile vecchietto con due baffetti bianchi che suona un’armonica. Lui è Charlie Musselwhite, mito vivente del blues e anello di congiunzione con quel movimento che ormai si può solo leggere sui libri. Ben usa questo anziano amuleto per scendere negli inferi di quel blues che viveva e prosperava nelle bettole e in mezzo alle strade, prima di venire contaminato da mille e più generi.
In “No Mercy In This Land” lo strambo duo si propone proprio di rispolverare dai meandri del tempo quel blues senza compromessi che parla di amore e tradimenti, di vita sregolata, di passioni pure senza ricami. Calde e anche sporche all’occorrenza. La musica del diavolo la chiamavano, proprio perchè dava voce alle pulsioni che meno stavano nella superficie dell’uomo, quelle che non si sbandieravano di giorno nelle vie centrali del paese o in chiesa, quelle che invece venivano fuori al calare delle ombre e allo scorrere del whiskey.
Malgrado queste premesse il nuovo album di Ben Harper non è esclusivo e non è uno sfoggio di tecnica fine a se stessa anzi, è un flusso spontaneo di melodia e ritmo, di energia passionale che conferma l’incredibile capacità comunicativa di un artista che come nessun altro sa trasmettere tramite corde il suo immenso amore per la musica. “Love & Trust” è una cantilena blues che può benissimo riassumere la compattezza e l’immediatezza fruitiva di questo album divertente e catartico, che fa ballare e battere i piedi anche con “Moving On” e la inviperita “The Bottle Wins Again” o la potente apertura affidata a “When I Go” e al ritmo scaccia pudicizia di “Found The One”. Musselwhite accarezza tutti i pezzi con il suo strumento rimanendo sempre in ossequioso secondo piano, spuntando anche con la sua profonda voce nell’intensa title track.
Oltre a questi pezzi di incredibile presa viscerale, “No Mercy In This Land” vanta anche alcuni pezzi clamorosi, come l’incredibile ballata “When Love Is Not Enough” e la dichiarazione più stramba che si possa sentire, quella “Trust You To Dig My Grave” di cui mi innamorai perdutamente quando la sentii live qualche anno fa. Il finale “Nothing At All” è di un’intensità disarmante, ci viene incontro inesorabile come un felino affamato e ci divora interi.
No Mercy In This Land è l’ennesima tappa di una ricerca continua di Ben Harper verso il cammino della musica di cui nutre un amore infinito. Vuole sapere da dove viene, che impatto ha sull’animo dell’uomo come specie e dove ha intenzione di andare. È una fortuna che noi si abbia l’occasione di assistere a questa ricerca della bellezza in musica.