I Black Rebel Motorcycle Club hanno immortalato in un album dal vivo il tour del loro settimo album in studio, “Specter at the Feast“, e hanno scelto di proporre per intero l’esibizione tenuta al Le Trianon di Parigi il 14 febbraio del 2014, che ha permesso loro di vincere il premio come Best Live Music Coverage agli UK Video Music Awards del 2014.
Con un ritardo di circa un mese rispetto alla prima data indicata, a causa di un problema tencico di registrazione, l’album è stato pubblicato nel giugno del 2015, sia in CD che in vinile, con abbinato il video integrale del concerto e un documentario sul tour.
La scaletta è fortemente caratterizzata dall’album di riferimento, ma nelle ventiquattro tracce complessive eseguite nella capitale francese c’è spazio per molti classici e la scelta risulta indovinata. Nella successione delle canzoni, troviamo frequenti cambi di atmosfera, tipici della band, che riescono a formare un’onda continua per tutta la durata dell’esibizione.
La riuscita cover di “Let the Day Begin” dei The Call, eseguita come seconda traccia, è la naturale introduzione ad un concerto che propone nelle prime battute un conturbante climax tutto estratto dall’ultimo album, iniziata con la litanica “Lullaby”, proseguita con il mid-time di “Hate the Taste” e terminata con i ritmi infernali di “Rival” e “Teenage Disease”.
Peter Hayes e Robert Levon Been sono da tempo in totale sintonia, la batterista Leah Shapiro, nella band dal 2008, si è ormai inserita perfettamente nel contesto e la cosa emerge in modo evidente in questo album, che vede i tre componenti esprimersi su livelli altissimi.
“Beat the Devil’s Tattoo”, con il suo ritmo lento e inesorabile e l’atmosfera esageratamente acida è un brano relativamente recente ma già scolpito nel cuore dei fan, e rappresenta un momento topico dell’esibizione, così come la martellante “Berlin”. Il superclassico “Spread Your Love” chiude la prima parte del concerto, “Mercy” e “Shuffle Your Feet”, in acustico, lanciano l’encore che si conclude con l’immancabile velocissima “Whatever Happened to My Rock ‘n’ Roll (Punk Song)”.
Con questo terzo disco dal vivo i BRMC si confermano una delle band che meglio riesce a gestire l’equilibrio tra la produzione in studio e la dimensione live: se da una parte gli album si mantengono sempre su un livello notevole, senza mai scadere nella banalità o tradire lo stile del gruppo, dall’altra abbiamo un’ottima live band che sa cucire la giusta veste ai brani da proporre dal vivo, dandogli un grande impatto.
Se questi sono i presupposti, creare un album dal vivo eccellente è scontato, e “Live in Paris” infatti lo è, tanto da trasmettere in modo efficace le emozioni del concerto e da far venire voglia di ascoltarli dal vivo il prima possibile.