Era da tanto, troppo, tempo che non venivo qui per scrivere di rap. Quindi bando alle ciance e via con un nuovo appuntamento di gRAPpa. In questo episodio, seppur in colpevole ritardo, parlerò degli ultimi lavori di Noyz Narcos, Tedua e Carl Brave.
Noyz Narcos – Enemy
Inutile girarci attorno, Noyz ha spaccato e il suo è uno degli album di rap italiano più belli e completi dell’anno. Perché in quello che potrebbe essere il suo ultimo progetto discografico della carriera, il rapper romano ha dimostrato ancora una volta di potersi sedere comodamente al tavolo dei più grandi della scena, mettendo in mostra tutte le sue migliori qualità. Enemy è un album rap al 100% con rime, incastri, e un flow che funziona dannatamente bene. Una manna dal cielo in quest’era di rap semplificato dove versi, parole inventate e altre amenità la fanno da padrona.
Tedua – Mowgli
Non mi nascondo. Tra i nuovi volti dell’hip hop italiano Tedua è quello che mi convince di più. Lo ascolto con piacere e senza vergogna. Il suo ultimo lavoro, intitolato Mowgli, a mio parere è una ventata d’aria fresca che serviva all’ambiente. Niente trap, ma rap fatto come Dio comanda. Non preoccupatevi, Tedua non scimmiotta gli anni novanta, le basi sono moderne e il rappato è davvero particolare. Anche perché Tedua è riuscito a creare uno stile unico e originale che gli ha permesso nel tempo di emergere incontrastato. La sua, inoltre, è una penna non banale. E i testi ricoprono un ruolo importante all’interno di Mowgli. Da segnalare il brano Vertigini, una vera chicca.
Carl Brave – Notti brave
Chi non convince a pieno è Carl Brave che, sull’onda del discreto successo di Polaroid insieme a Franco126, se ne esce con un album senza arte né parte. Notti brave è un disco senz’anima con troppi featuring, molte similitudini al lavoro che ha permesso a lui e al suo socio di girare in lungo e largo l’Italia a suon di concerti e, ultimo ma non ultimo, assai banale. Un progetto frettoloso, durato il tempo di un corso di fotografia estivo.