Dopo due anni di pausa e lavoro, Chiara torna nel 2017 con un nuovo album intitolato “Nessun posto è casa mia”. Si tratta del terzo progetto discografico per la cantante nata a Padova dopo “Un posto nel mondo” e “Un giorno di sole”.
Che Chiara non fosse la classica voce da tormentone lo si era capitò già ai primi ascolti, sarà per il suo stile particolare o per le pagine della sua anima e della sua personalità che mette in ogni brano. Questo giudizio trova una conferma anche nel suo ultimo lavoro, dove la base strumentale passa in secondo piano per la sua voce profonda e tagliente.
La title-track “Nessun posto è casa mia” ha visto la luce prima degli altri grazie al palco dell’Ariston. L’esperienza della Galiazzo al Festival di Sanremo di quest’anno non ha riscosso gli esiti ed i risultati sperati, ma il motivo sembra abbastanza chiaro. Si tratta di un singolo molto intimo e riflessivo che fotografa a pieno la stessa Chiara. La voce è limpida e gli strumenti che la accompagnano non le rubano la scena. Il risultato è un quattordicesimo posto, ma il brano resta una perla davvero rara.
Sono diverse le collaborazioni per la realizzazioni di questo album: da Pacifico a Daniele Magro, da Giovanni Caccamo a Virginio passando per Marco Guazzone, Edwyn Roberts, Stefano Marletta e Niccolò e Carlo Verrienti. Chiara è protagonista assoluta del disco ed è lei che ha scelto gli autori e la copertina, ma non va sottovalutata la mano di Mauro Pagani che ha contribuito alla realizzazione del progetto.
Tra i brani merita un commento speciale “Il cielo”, che riesce a sottolineare certezze e fragilità dell’artista. Tutto bello in questo singolo, dal timbro vocale agli intervalli musicali, con il ritmo ben definito che trova il suo apice nella dolcezza del ritornello.
Tornando alla tracklist, è evidente il cambiamento della cantante che è riuscita a ripartire da se stessa. Lo si evince dai brani già citati e da “I giorni più belli”, dove il testo ripercorre crescita e paure di una donna di trent’anni. Lo sguardo rivolto al passato viene invece descritto in “Grazie di tutto”, mentre l’introspezione e la necessità di doversi valorizzare arriva con “Chiaroscuro”. Per “Le leggi di altri universi” invece il discorso è più lungo: è un brano che risale al suo X Factor e che fu scartato dai concorrenti ai quali fu proposto. Chiara lo ha preso per mano e ha deciso di presentarlo: direi che la scelta è stata decisamente quella giusta.
Undici tracce per una Chiara Galiazzo più semplice, più armoniosa, più se stessa. Canta ciò che vuole ed in totale libertà. È ciò che ogni artista vuole raggiungere, e lei ha deciso di mettere le ali affidandosi totalmente a quello che ha da esprimere nella sua intimità.