Chronos Zero – Hollowlands

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A tre anni di distanza dall’esordio discografico, e con importanti cambiamenti di line-up, i Chronos Zero tornano con un disco prodotto – come sempre ottimamente – da Simone Mularoni presso gli ormai celebri Domination Studio di San Marino.
Il valore aggiunto dalla produzione è notevole, per un lavoro che già di base, a livello compositivo e di esecuzione da parte di ogni singolo membro, è di caratura assolutamente pregevole.

La band non ha nulla da invidiare a realtà ormai affermate nell’ambito musicale in questione, e lo dimostra per l’intera durata del platter. La sezione ritmica martella senza sosta e con precisione, gettando le basi su cui chitarra e tastiera possono tessere trame ritmiche ed intrecci solisti che lasciano il segno.

La grossa novità di questa rinnovata formazione è sicuramente l’ingresso in squadra dei due cantantiManuel Guerrieri e Margherita Leandri. La voce femminile, con le sue parti liriche ed eteree, si mette spesso in perfetta contrapposizione al potente cantato maschile, le cui parti sono composte dal già citato Guerrieri e dal frontman storico Gianbattista Jan Manenti.

Il disco va a riprendere il concept del lavoro d’esordio della band, procedendo nello sviluppo delle tematiche ed ingrandendo il mondo immaginario dei Chronos Zero, attraverso una varietà musicale e compositiva che di brano in brano ci mette di fronte a soluzioni intelligenti, che vanno sempre a contrapporre parti melodiche e corali a veloci sferzate di puro metallo, il tutto sempre arricchito da quella vena prog che da un vero e proprio tocco di classe all’intero lavoro.

Con “Hollowlands” la band ha portato ad un livello superiore tutto quanto aveva messo in tavola con il disco d’esordio, e ci ha fatto capire che le potenzialità per proseguire la propria evoluzione musicale sicuramente non mancano.

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