Da Southampton i Creeper esordiscono, dopo una serie di EP positivamente accolti da pubblico e critica, con “Eternity, In Your Arms”, undici tracce all’insegna del punk melodico che strizza l’occhio al melodic core di gruppi come AFI e My Chemical Romance.
Formatisi nel 2014 la loro ascesa è costante fino alla release di questo album che dopo l’apertura melodica e pop affidata a “Black Rain” affila subito le lame punk accelerando il ritmo con “Poison Pens”. I ragazzi suonano bene e si trovano a loro agio nel genere: il cantato pulito e vivace di Will Gould è coadiuvato dalla chitarra Ian Miles, co-fondatore del gruppo.
Il punk si tinge di atmosfere gothic nella successiva “Suzanne”, con un ritornello di buona presa, mentre si torna ai termini più classici del genere con “Hiding With Boys”.
Il suono è giovane, fresco, mai banale; anche chi non mastica il genere troverà l’ascolto piacevole. “Misery” ci fa capire che la proposta artistica della band è più profonda di quanto l’etichetta ci mostri, con un inizio che quasi ci suggerisce un’anticamera alla Paolo Nutini, per poi confluire in una ballata lieve, raccolta ma intensa dal punto di vista delle emozioni.
“Down Below” è un punk che ammicca al classico, ai Bad Religion in primis. Così “Room 309” ricorda monumenti come Millencolin e Lag Wagon. Ballatona in arrivo con “Crickets” dove spunta l’acustica e la voce femminile di Hannah Greenwood (anche a pianole e violini), dal sapore vagamente celtico, romantica e crepuscolare.
“Darling” rientra nei canoni del punk così come “Winona Forever”, una serenata rivolta alla famigerata attrice degli anni ’90. Su un tappeto di piano si muove la chiusura “I Choose To Live”, una ballata intima perfetta come anticamera di uscita.
I Creeper sono una realtà interessante: al punk più classico aggiungono atmosfere gotiche e un gusto per l’apparire e per la teatralità che li avvicina allo stile horror hardcore. Lo spirito guida del punk non si capisce bene dove sia, ma “Eternity, in Your Arms” è vivo e godibile, per tutti.