Don Rodriguez – La sostanza dei fatti

Secondo album per i Don Rodriguez, sempre sotto etichetta Soviet Record. “La sostanza dei fatti” è il superlativo seguito de “L’indimenticane” del 2015. Le sonorità sono quelle alle quali la rock band piemontese ci aveva già abituati, ritroviamo il medesimo stile nella composizione dei testi, e le armonie che ci avevano fatto apprezzare la band già agli esordi. La produzione è a dir poco perfetta, i suoni sono bilanciati alla perfezione e per tutta la durata dell’album è possibile apprezzare a pieno il lavoro di ogni singolo strumento.

Il titolo del disco, e in parte i suoi contenuti, sono ispirati alla discoteca “New Fashion”, luogo che si trovava nel paese di Gurro, in val Cannobina, provincia di Verbania, a pochi passi dal confine con la Svizzera. Un locale molto in voga a cavallo fra gli anni ’70 e ’80, ma che i Don Rodriguez hanno in qualche modo voluto riportare in vita riprendendo le sensazioni di quel periodo, quando l’eroina (la “sostanza” dei “fatti”) era la nuova moda ed era largamente diffusa. Il disco va quindi a metaforizzare fatti, eventi e personaggi che frequentavano la discoteca “New Fashion”, il cui logo è stato anche ripreso nella grafica della copertina.

“La sostanza dei fatti”, attraverso i dieci brani di cui è costituito, è un lavoro omogeneo ed assolutamente piacevole da ascoltare e riascoltare: canzoni ballabili e di presa immediata faranno la felicità di fan nuovi e vecchi. Difficile individuare un pezzo che svetti rispetto agli altri, sicuramente impossibile trovare riempitivi. I Don Rodriguez ci raccontano le loro storie con testi mai banali e spesso ironici, in grado di catturare l’attenzione dell’ascoltatore e spesso di stupirlo.

Già dalle prime note di “Agosto” (traccia di apertura) possiamo renderci conto di avere fra le mani un lavoro confezionato a regola d’arte, la cui produzione è curata in ogni dettaglio; il brano d’apertura ricorda subito lo stile classico della band, la cosa fa subito sentire “a casa” chi già conosce i Don Rodriguez, e funziona senza ombra di dubbio. Si prosegue con “Astronauti”, un po’ la “Space Oddity” della band con la sua storia di esploratori persi nello spazio, dal ritmo più incalzante rispetto all’opener e con un ritornello che ti cattura dal primo momento e non ti lascia più andare. L’ascolto continua ed il tempo trascorre in un lampo: passiamo da “Illogico”, il primo singolo estratto dal disco, a “L’oblò dell’oblio” col suo incedere che ricorda un po’ lo stile degli AC/DC, per arrivare alla conclusiva “Vado a vivere in Brasile”, chiusura perfetta per un disco che mai mostra il fianco.

“La sostanza dei fatti” si conferma quindi un ritorno fra i più graditi che si potesse auspicare, ed il seguito più che perfetto al già eccellente disco d’esordio, col quale i Don Rodriguez si riconfermano l’ottima band che già avevano fatto capire di essere.