Il manzoniano trio lacustre dei Don Rodriguez esce finalmente dalla tana del cardiocane con il suo primo album, dopo una serie di autoproduzioni che negli ultimi anni hanno contribuito a far crescere l’aspettativa dei fans ed il desiderio di avere fra le mani questo lavoro.
Quattordici brani in italiano con testi impegnati e pregni di significati, da ascoltare e capire, melodie morbile e sinuose che solleticano l’ascoltatore catturandolo e portandolo mano nella mano in un viaggio musicale fatto di personaggi, storie, amori e sonorità che si alternano fra il moderno e il “vintage”.
Alberto V Bontà ci trasporta nel mondo dei Don Rodriguez con la sua voce e le sue linee di chitarra essenziali ed efficaci, mentre il duo ritmico composto da Fruvaz (basso) e Bovo (batteria) fa sentire la sua presenza dando linfa preziosa a tutti i brani. Nei 45 minuti di durata de “L’Indimenticane” facciamo la conoscenza di personaggi come l’andina, il pugile Primo Carnera e Frank, ascoltiamo storie di amori ai tempi di Hitler e di stagioni degli Alisei, per trovarci infine sulla banchina della Stazione 28 insieme ai tre “Rodrighi”. Siamo in compagnia di un sound tipicamente indie-rock, che non disdegna di strizzare l’occhio al beat italiano dei favolosi anni 60, e non cela nemmeno le forti influenze che il sound di Seattle ebbe sui tre nei 90s.
Un disco ricco di contenuti e dai testi mai banali, prodotto da una band originale e che può piacere praticamente a tutti coloro che avranno voglia di dedicare un ascolto attento.