[Alternative Pop] John De Leo – Vago Svanendo (2008)


Intro: 4 Piano Notes – Freak Ship – Vago Svanendo (Lasum Stè) – L’uomo Che Continua – Canzo – Tilt (C’è Mattia?) – Spiega La Vela – Big Stuff – Bambino Marrone – Le Chien Et Le Flacon – Sinner.

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John De Leo è una delle voci più sorprendenti ed espressive che la musica italiana abbia partorito negli ultimi quindici anni, e la sua avventura insieme ai Quintorigo ci ha regalato alcune delle pagine più innovative della nostra storia musicale recente. Era logico quindi aspettarsi moltissimo da questo “Vago Svanendo”, prima opera solista di De Leo, giunta a ben tre anni di distanza dall’inizio dei lavori.

Le iniziali “4 Piano Notes” e “Freak Ship” mi avevano fatto pensare ad un album ultra sperimentale, ma la title track, prima vera canzone dell’album, mi ha fatto immediatamente ricredere: suoni avvolgenti ed onirici, voce in grandissimo risalto, ma soprattutto testo curatissimo, quasi cantautoriale. Se infatti era immaginabile che la voce ricoprisse il ruolo di padrone assoluto dell’album, più difficile era che alla fine dell’ascolto mi trovassi a pensare maggiormente a Vinicio Capossela che a Demetrio Stratos.
Sta proprio in questo la grandezza dell’album, nell’aver puntato (in modo calcolato o meno) su tutti gli aspetti della canzone, senza soffermarsi solo sull’aspetto più atteso. “L’Uomo Che Continua”, marcatamente pop, conferma il giudizio sulla direzione dell’opera, come giusta pare anche la scelta della stranissima “Bambino Marrone” come primo singolo. Tra gli episodi che spiccano maggiormente anche “Tilt (C’è Mattia?)”, racconto di un bambino alle prese con se stesso in una sorta di sdoppiamento della personalità e “Spiega La Vela”, che dimostra ancora una volta quanto questo artista ci sia mancato in questi anni di lontananza dalle scene.

L.G.

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