Cover, alternative takes e una manciata di inediti per l’album postumo della cantante inglese scomparsa lo scorso 23 luglio. “Lioness: Hidden Treasures” è il risultato di un’attenta ricerca tra i “segreti nascosti” di Amy Winehouse. I suoi produttori, con la collaborazione di papà Mitch, pescano, fra tagli e successi riediti, dodici tracce degne di pubblicazione. L’obiettivo è di far rivivere quel talento straordinario soffocato troppo presto. “Lioness: Hidden Treasures” è un regalo per i fan e, al tempo stesso, un progetto a scopo benefico. Buona parte dell’incasso sarà, infatti, devoluto alla fondazione a lei intitolata (contributo notevole, se si pensa alle duecento mila copie vendute in soli dieci giorni), mossa che dovrebbe confermare l’intento non speculativo dell’operazione.
L’avvio del disco è affidato a “Our Day Will Come”, pezzo dalle sonorità gospel che non aveva trovato spazio in “Frank”, l’album di debutto. Seguono poi cover e pezzi riarrangiati. Nel primo caso, i brani interpretati da Amy risalgono quasi tutti agli anni sessanta: “Will You Still Love Me Tomorrow?” di Carole King, con un rullante un po’ invadente; “The Girl From Ipanema”, di Astrud Gilberto e Stan Getz, dal gorgheggio facile; “Halftime” come omaggio a Frank Sinatra. In termini di remake incontriamo “Valerie” in stile 70s; una “Tears Dry” più lenta e meno incisiva della versione contenuta in “Back to Black” ; “Wake Up Alone” in original recording.
Infine, i tre inediti che impreziosiscono la raccolta. “Like Smoke”, un riuscitissimo duetto con il rapper Nas; “A Song For You”, bellissima ballad dedicata all’artista soul – anche lui scomparso prematuramente – Donny Hathway; e infine “Between the cheats”, singolo in stile retrò supportato da cori e sax.
Riccardo Rapezzi