Un’occhiata al titolo e una alla copertina, bastano per formarmi un’idea di quello che sto per ascoltare. Ascolto con trepidazione la prima traccia, e le mie previsioni non sono disilluse: esattamente il sound che immaginavo. Ellen Harper si unisce all’eclettico figlio Ben in questo splendido LP casalingo, dove le due voci si intrecciano con armonia su chitarre acustiche e banjo. Sei canzoni scritte da Ben Harper, quattro da Ellen, in un progetto che era nell’aria da tutta una vita.
“A House Is A Home” introduce l’ascoltare nel mood dell’album, facendolo calare in quest’atmosfera intima e familiare. Una casa viene trasformata dall’amore, ma anche dalle circostanze. “Una casa è una casa anche quando ci sono fantasmi / Anche quando devi scappare da colore che ami di più”. Tutte le tracce dell’album sono semplici e dirette, arrivano esattamente dove devono arrivare. La musica folk dopotutto, è una tradizione familiare: i nonni materni erano proprietari del Folk Music Center and Museum, nel retro del quale il giovane Ben Harper, circondato da strumenti di ogni tipo, ha iniziato a suonare la chitarra sulle tracce di Robert Johnson.
“Born To Love” è una canzone d’amore, familiare e non, con un testo che presenta alcuni passaggi molto interessanti. “Alcuni sono nati per perdere, altri per vincere / Dicono che siamo tutti nati nel peccato / È un duro modo di iniziare, ma sono nato per amarti”.
Il banjo che introduce “Famer’s Daugther” trasporta subito in un clima più bluegrass, e la chitarra slide contribuisce a orchestrare un country adatto alla storia della “Figlia del fattore”. La traccia finale, “How Could We Not Believe”, è una canzone fortemente spirituale che si apre con le percussioni, poi l’organo e la voce di Ben, presto raggiunta da quella di Ellen.
Non c’è solo amore però, nei solchi di questo disco. C’è anche malinconia, e una forte onestà emozionale da parte dei suoi autori, che insieme alla musica, acustica e intrisa della migliore tradizione, rende questo album tanto toccante quanto poco commerciale. Ci sono i momenti felici, e quelli in cui si tira avanti. Ci le reminiscenze di luoghi del passato, la casa di famiglia, la città d’infanzia. Ben Harper stesso ha dichiarato che è prodotto <<Come il primo Elvis. Lo chiameranno “Americana”, ma è soul, è la California, è folk rock, è americano>>.
[youtube z2e_w-TWF_0 nolink]