Avonmore Road, zona West Kensington, Londra. Qui Bryan Ferry ha stabilito il suo studio d’incisione privato, e qui ha trovato l’ispirazione per il suo ultimo disco. La copertina rappresenta un Bryan Ferry d’annata, segno che gli anni passano più velocemente di quanto si voglia ammettere? Per fortuna l’energia c’è ancora, così come la voglia di registrare novità. “Avonmore” è costituito quasi interamente da canzoni inedite, e diverse partecipazioni di colleghi musicisti e produttori: l’ex Smiths Johnny Marr, Nile Rodgers, Todd Terje, Flea, Ronnie Spector, Mark Knopfler, Maceo Parker, e anche Tara Ferry, sangue del suo sangue, che con Cherisse Osei si divide le parti di batteria.
Il suono che caratterizza tutto il disco è un misto di pop, rock, elettropop e un po’ di funk. Nonostante ci siano anche suoni moderni oltre a quelli più tradizionali, l’LP ha comunque un’atmosfera un po’ datata. Ci sono diverse tracce interessanti, come “Loop De Li”, opener dell’album, che da sola ha richiesto il lavoro di ben sei chitarristi. Oppure “Soldier Of Fortune”, uno dei momenti migliori, che è stata scritta a quattro mani con la collaborazione di Johnny Marr. Bryan Ferry ha sempre il suo stile, un po’ rocker e un po’ crooner, da ragazzo cresciuto con modelli del calibro di Elvis e Buddy Holly, Fred Astaire e Cary Grant.
“Avonmore” è un omaggio ai suo luoghi: il suo studio di registrazione e la parte di Londra dove vive da anni. Tutto facilmente riscontrabile nel lento “Lost”, che strizza l’occhio ai tempi dei Roxy Music e all’album “Avalon”, che già solo per assonanza si collega a quest’ultimo lavoro.
Alla soglia dei settanta, e momentaneamente impossibilitato ad andare in tour a causa di problemi alla voce, Bryan Ferry ha ancora creatività e voglia di fare nuova musica. I suoi colleghi appaiono entusiasti all’idea di collaborare con lui, e la pensione pare lontana: possiamo aspettarci ancora molti dischi interessanti.
[youtube 6a0_ko3Vr68 nolink]