Ooh Yeah – I Love to Move in here – 257.Zero – Everyday it’s 1989 – Live for Tomorrow – Alice – Hyenas – I’m in Love – Disco lies – The Stars – Degenerates – Sweet Apocalypse – Mothers of the Night – Last Night
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Moby rende omaggio a New York e alle sue notti di fine anni settanta e inizio ottanta, momenti nei quali Dj locali, ascoltatori e avventori di bar e disco di turno si lasciavano andare alla dance e alla disco che imperversavano a quelle latitudini.
Ok sistemata l’introduzione di rito chiariamo subito che il ‘ritorno’ a un certo tipo di dancefloor è andato male e il disco è noioso e privo di spunti di rillievo. Se togliamo la titletrack e “Alice”, i rimandi a una disco music piuttosto soft che oramai non è più d’attualità non funzionano, i pezzi sono freddi, sanno di poco e possono essere considerati accettabili solo nel classico aperitivo in cui non si presta attenzione alle composizioni di sottofondo.
Brutto passo falso e conferma di un calo qualitativo preoccupante che deve fare riflettere l’autore sull’effettiva involuzione compositiva che lo attanaglia oramai da qualche anno.
Piero Lisergi