David Bowie ha pubblicato una nuova, colossale raccolta: “Nothing Has Changed – The Best Of”. Tre le versioni: l’una in doppio vinile (20 brani). La seconda in doppio CD (36 brani). La terza in edizione “Deluxe”, con 3 CD e un totale di 60 brani. Tre personaggi differenti a tratteggiare una carriera unica: il giovane marziano del rock, il raffinato bohemien berlinese e il distinto crooner da galà del sabato sera. Tutti protagonisti delle tre diverse cover.
A muovere le acque della campagna promozionale ci ha pensato il singolo “Sue (Or in a Season of Crime)”, registrato con l’aiuto di una big band. L’ambientazione sonora è quella del thriller, con un trascinante ritmo jazzy a muovere l’azione. Convincente anche il lato B del singolo, “Tis a Pity she was a whore”.
A farla da padrone, come spesso accade oggi, sono le versioni rimasterizzate. Le edizioni con i doppi dischi si limitano a raccogliere i classici di sempre. L’idea che sottende l’edizione Deluxe è invece meno scontata di quel che appare. Bowie sembra averla raccontata come fosse la scaletta di un concerto che non può suonare – l’abbandono delle scene risale al 2004, in seguito ad un delicato intervento al cuore. Da lì, tutto è cambiato. Non gli resta che raccogliere il materiale, mixarlo, condirlo con partecipazioni virtuali, arricchirlo con collages e infine riarrangiarlo, arrivando così a costruire l’illusione del continuum temporale tipico dei live.
Citiamo, per fare degli esempi, “Love Is Lost”, con il contributo di James Murphy, votato a giocare con il passato melodico del Bowie da classifica. “Hallo Spaceboy”, rimaneggiata dai Pet Shop Boys. O “The Buddah of Suburbia”, attraversata dalla presenza di Ziggy, proprio come se fosse suonata dal vivo. Largo spazio anche alla produzione recente. Un carosello colorato, per far rivivere tutti i personaggi della sua storia. Davanti all’imponenza del progetto, c’è da spaventarsi. Facile andare in overdose.
Il Duca Bianco entra nei negozi di dischi in vista del Natale con un carrarmato di musica per tutti. Ognuno può scegliersi il suo Bowie, artista per tutte le età e per tutte le condizioni. Dal giovincello che si accinge a scoprirlo all’esperto con lui cresciuto e maturato, e pronto, ancora una volta, a sostenerlo. Dopo il silenzio degli ultimi anni, a dispetto dei rischi del mestiere, siamo contenti di vedere Bowie porre l’ennesimo tassello discografico alla sua carriera stellare. Nulla sembra essere cambiato.