Dopo tanta gavetta, mixtape e un paio di street records, Emis Killa pubblica “L’erba cattiva”. Esordio attesissimo per un artista considerato tra le rivelazioni del 2012, forte di oltre dieci milioni di visualizzazioni su Youtube. L’album vede anche la partecipazione di veterani della scena rap italiana del calibro di Fabri Fibra, Gué Pequeno, Marracash e Tormento.
“L’erba cattiva” è un biglietto da visita, una biografia in rima.
L’artista, nelle quindici tracce, racconta di se. Canta di ambizione e vizi con la faccia tosta di chi a 23 anni e già sotto i riflettori; ma anche di insicurezze, di vita che cambia, di una famiglia sempre vicina col corpo e con l’anima, spontaneo e sincero, come se a parlare fosse semplicemente Emiliano.
Un disco interessante, che trova i suoi momenti migliori nei pezzi meno sfacciati, dove emergono rabbia, nostalgia e rime più mature. Degne di nota, in questo senso, “Tutto quello che ho” e “Parole di ghiaccio”. Efficaci anche le collaborazioni di lusso. Fra tutte il feat. con Tormento, “Nei guai”, e lo scambio di rime con Fabri Fibra, in “Dietro front”, ironica e orecchiabile da prossima rotazione radiofonica.
Riccardo Rapezzi
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