Bambino – Bambine cattive – Timido tango – Balla ancora – La mauvaise réputation – Lilù si sposa – ‘O ‘guerriero ‘nnammurato – La ballata di don Gino – Le ballerine – Senza parole – Viva la campagna – La vedova Begbick – Porto Cabagna – Armistizio
Sito ufficiale della Bandabardò
Etichetta discografica
Dispiace vedere i Bandabardò così giù di forma: come spesso accade ai gruppi in fase di crisi creativa, puntano in alto ad una specie di concept – o meglio di dramma teatrale per come la dicono loro – che racconta la vita di Ottavio.
I temi sono gli stessi di sempre, con un po’ di denuncia sociale, un po’ di sindrome da Peter pan, un po’ di voglio andare a vivere in campagna. Cose molto dignitose in sé ma che suonano vuote e pedanti se non supportate dalla freschezza un po’ naif dei primi lavori.
Musicalmente la ricerca è molta, con arrangiamenti raffinati che vanno a pescare in diversi generi, dal folk di base al jazz, al latino all’etnico, risultando addirittura spesso troppo patinati e centrali rispetto alla storia raccontata.
Insomma i nostri sembrano incasellati in quel meccanismo di autoplagio senza convinzione che in fondo è il destino di molti musicisti che trovano la propria nicchia, ma che risulta penalizzante soprattutto per gruppi come loro che puntavano molto sul tono da cantastorie che necessita di ispirazione e freschezza per non cadere nella banalità. Peccato, forse serve una scossa, o il coraggio di mettere la parola fine all’avventura.
Samuele Rudelli