“Dietro le apparenze” è il nuovo album di Giorgia, l’ottavo in studio, e si compone essenzialmente di tracce soft che esaltano le indiscusse qualità vocali dell’artista. La sensazione è sempre quella di un’occasione mancata. Un talento vero e un disco che non offre sostanziali rivoluzioni, se non un coerente e rispettabile percorso melodico tra sentimentalismi e ricordi, con qualche interruzione più sperimentale.
Il lavoro, come anticipato, si discosta dal filone classico in tre occasioni. “Il mio giorno migliore”, pezzo dance, orecchiabile e non a caso estratto come singolo; “Solo grazie a te”, interessante nel suo beat più cupo, quasi da testo rap, ma un po’ banale nella scelta dei contenuti; “Tu mi porti su”, infine, scritto e (solo nel finale) interpretato da Jovanotti, è un brano divertente ed ironico e mostra l’inconfondibile marchio di fabbrica dell’autore. Non è l’unico featuring del disco. “Inevitabile” ospita Eros Ramazzotti, ma la comparsata del cantante romano non sembra lasciare il segno. Per il resto “Dietro le apparenze” propone atmosfere intense che fanno da sfondo ad amori e nostalgie. In chiusura, la versione inglese di “É l’amore che conta”.
Riccardo Rapezzi