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Zoey Deschanel (“Almost famous”, “Yes man”, “The good girl”) ci riprova ancora. Esce infatti “Volume two”, naturale proseguimento dell´album di debutto, in cui l´attrice (accompagnata dal fedele M.Ward) si diletta ancora una volta nel creare melodie dalle sfumature pastello, completamente immerse in un passato zuccheroso e spensierato.
L´album parte bene: la commovente ingenuità di “Thieves” catapulta l´ascoltatore nell´America dei primi anni sessanta, mentre la voce di Zoey tratteggia i caratteri di una ballata melò decisamente piacevole. Con “In the sun”, “Look back”, “Ridin´ in my car” si rimane nelle atmosfere di quel periodo, con tanto di coretti e marcette a fare da sfondo, in un crescendo di sinfonie ovattate e dai toni sempre più stucchevoli. Il resto dell´album poi, prosegue su questa linea. La vocina della Deschanel , che alla prima traccia risultava decisamente gradevole, pian piano si trasforma in un disturbo consistente al sistema nervoso, sfidando chiunque ad oltrepassare la soglia della quarta traccia senza andare in shock iperglicemico. Quando arriva poi la cover di “Gonna get along without you now” si raggiunge il culmine di mielosità possibile, subito sublimato da “Home”, che tenta l´impensabile.
Peccato davvero che le potenzialità di Zoey Deschanel siano state sprecate così, in un album caricato all´inverosimile di motivi leziosi e dolciastri, davvero troppo anche per gli ascoltatori più romantici.
Valentina Lonati