Classe 1987, ma è già il suo quinto lavoro in studio. Joss Stone pubblica “LP1”, un album potente, energico, che rappresenta la svolta per la sua carriera. In seguito a una lunga battaglia legale con la EMI, la giovane artista inglese si libera di ogni vincolo contrattuale e pubblica il suo primo disco autoprodotto. La firma è della Stone’d Records (e per l’Italia della napoletana Frontiers).
Dieci tracce in cui Joss Stone libera tutta se stessa esprimendo un rock graffiante, istintivo, con quelle note strillate che ricordano (secondo alcuni, con un paragone un po’ azzardato) Janis Choplin. “Newborn” mostra subito un approccio ribelle e passionale. Stesso discorso per la vigorosa “Don’t Start Lying To Me Now” o per “Somehow”, il singolo che ha anticipato l’uscita di “LP1”. Ma l’opera mostra tutta la sua intensità anche in brani come “Take good care” o “Landlord”, calde ballate soul dove sono pianoforte e corde acustiche a farle compagnia. Insomma, in soli sei giorni di registrazione, l’artista dà vita a un disco vibrante e tosto, da lei stessa definito come “la fotografia di un momento di grande creatività”.
Riccardo Rapezzi