[Leggera] Antonello Venditti – Dalla Pelle Al Cuore (2007)


Dalla pelle al cuore – Piove su Roma – Scatole vuole – Indimenticabile! – Giuda – Tradimento e perdono – La mia religione – Regali di Natale – Comunisti al sole

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Con “Dalla Pelle Al Cuore” Antonello Venditti torna ad un album di inediti dopo quattro anni di attesa (“Che Fantastica Storia E’ La Vita” 2003).
Il nuovo lavoro si apre con uno dei brani certamente più riusciti, nonché primo singolo estratto e title-track che manifesta la volontà del cantautore romano di un ritorno al sentimento. Premettere lo spirito alla materialità della nostra vita è una manifestazione della cultura (o meglio della filosofia) di stampo cristiano di un Venditti che si dichiara “uomo di cultura sia laica che cristiana”. Questa faccia di Antonello affiorerà più volte nel corso dell’album, basti pensare al titolo della quinta traccia: “Giuda”.
La seconda traccia è meno energica della prima ed è un prevedibile (ed ennesimo?) quadro della città di Roma, in quest’occasione bagnata dalla pioggia, che ispira malinconia ad un innamorato cantautore.

“Scatole Vuote” è il titolo della canzone più forzata e vuota (pare fatto apposta!) dell’intero album. Migliori sono le seguenti canzoni tra le quali spiccano particolarmente la già citata “Giuda” e “Tradimento e Perdono”, che trattano quasi lo stesso tema, ma mentre il primo brano è più generale o se preferite universale, il secondo è un omaggio (volutamente molto postumo) all’amico “traditore” Agostino di Bartolomei.
Dopo “La Mia Religione”, il cui senso è sintetizzabile nella frase “Vivere senza catene, senza porre confini all’amore assoluto e alla ragione, è la mia storia, è la mia religione”, e una dolce canzone d’amore “Regali di Natale”, si conclude l’album con l’ironica (ma non si tratta certo di ironia raffinata) “Comunisti al Sole” che vede un batterista d’eccezione: Carlo Verdone.
Penso che i fan di Venditti sappiano benissimo cosa attendersi da questo album. Così come la maggior parte delle nuove uscite di ex-grandi è l’ennesimo disco che non può attendere altro che essere spazzato via nel dimenticatoio per mano del suo stesso autore, nel momento in cui farà uscire il prossimo lavoro.

P.B.

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