Mirko Colombari Bok

Mirko Colombari Bok

L’esordio discografico del cantautore reggiano è un disco senza fronzoli, senza manipolazioni o artifici strani. Non è un disco di ricerca musicale. Non è un lavoro così poetico né ricercato né impegnato e per quanto riguarda i temi e i toni si muove su storie di vissuto personale. Se me lo consentite, non è nemmeno un disco particolarmente originale, la voce imperfetta e ruvida di Mirko fa pensare spesso a Vasco Rossi (magari in una sua versione più intonata) e si muove su basi in bilico fra il folk e un rock spesso acustico senza elettronica, senza sovraincisioni, senza fuochi artificiali, senza invenzioni particolari. Ma allora che senso ha?

Ha il senso delle cose genuine, vere, naturali, sincere e “fatte in casa”… è un pranzo in famiglia con fettuccine al sugo, pollo e patate arrosto contrapposto a una cena in un ristorante alla moda a botte di purea di grani orientali su un letto di mousse di bacche boschive in un trionfo di qualcos’altro. E in un mondo dominato dalla plastica materiale e metafisica, un approccio del genere non è scontato, non è banale e alcune volte è necessario.

Stefano Di Noi

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