“2 Hearts” – “Like a Drug” – “In My Arms” – “Speakerphone” – “Sensitized” – “Heart Beat Rock” – “The One” – “No More Rain” – “All I See” – “Stars” – “Wow” – “Nu-di-ty” – “Cosmic”
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Dopo la pubblicazione del doppio live che l’ha vista tornare sulla scena musicale in pompa magna (anche dopo la brutta malattia che l’aveva colpita), riecco la piccola australiana alle prese con il suo decimo lavoro da studio, che non a caso si intitola “X”.
Sono passati quattro anni dall’ultima raccolta di inediti intitolata “Body Language” e 20 dall’esordio di Kylie Minogue, la quale tra alti e bassi ha sempre fatto parlare di sé.
Accadrà sicuramente anche per questo album: vuoi per i video che di solito accompagnano i suoi singoli, vuoi per i suoi testi profondi e pieni di significato (l’impegno nell’ascolto è pari a quello profuso per fissare il nulla), prendiamo a caso “Nu-di-ty”, che già dal titolo commuove, la Minogue non passerà inosservata.
Lei no, il suo disco sì.
Insomma, non giriamoci intorno: ci troviamo ad ascoltare una serie di brani pop-dance senza pretesa alcuna se non quella di risultare ottimi per i remix, magari tre diversi per la stessa canzone, che ci propineranno mille dj diversi.
È stato fatto un bel lavoro di copia-incolla con le opportune modifiche per meglio adeguare i brani al periodo, ma senza che ci si discostasse troppo dalle canzoni precedenti: si notano somiglianze con “In Your Eyes” e “Can’t Get You Out Of My head” che fanno storcere il naso dato che, come abbiamo detto prima, sono passati ben 48 mesi e tempo per pensare a qualcosa di più originale c’è stato.
A.M.