My God – Lukas – Fun – Twenty – Scars – Want – WYUT – Cameo – All The Roses – Wild About It
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Aria nuova in casa Imbruglia. Cambiata etichetta discografica, la bella australiana ritorna con nuovo slancio e con illustri collaboratori. Al solito team di scrittori/produttori infatti si aggiungono i Coldplay, da cui la cerbiattona prende in prestito un paio di pezzi.
L’opener ‘My God’ sorprende: è decisamente il pezzo più rock della sua discografia e cattura subito grazie all’incedere incalzante accoppiato alla voce sexy e celestiale di Natalie. La prima parte del disco è più vicina al classico stile pop della Imbruglia (‘Twenty’ su tutte); qui fa la differenza l’intervento dei Coldplay nell’accoppiata ‘Lukas’ e ‘Fun’, brani che la cantante riesce a fare suoi senza problemi. Non manca poi il lento pop acustico (‘Scars’) dove Natalie canta, candidamente, di una relazione finita male. Tema che sembra accomunare la maggior parte dei pezzi del disco, e a cui si deve forse l’atmosfera per nulla solare.
Il singolo in rotazione ‘Want’ (e che video!) apre la seconda parte del disco, dove si sente appieno il nuovo sound elettronico. Più che dance, un pop rock a sfondo elettronico simile ad artisti come Cardigans, Garbage e Kilye Minogue. Questo nuovo sound funziona e presenta parti più veloci (‘WYUT’) e pezzi da cantare (l’altro video ‘Wild About It’) e pure un bel brano a sottofondo minimal di grande atmosfera (‘All The Roses’).
Paradossalmente, quindi, è proprio la collaborazione con Chris Martin e soci a tenere agganciata la cantante alle sue sonorità che l’hanno resa famosa. Un disco davvero godibile, anche se non un capolavoro: le nuove sonorità infatti, pur portando pezzi divertenti, sembrano dettate più che altro dalla necessità di provare qualcosa di nuovo, e potrebbero pure scoraggiare tutti i fans che si aspettano pezzi in linea con i successi quali ‘Shiver ‘o ‘Torn’.
Marco Brambilla