Turn up the sun – Mucky fingers – Lyla – Love like a bomb – The importance of being idle – The meaning of soul – Guess God thinks I’m able – Part of the queue – Keep the dream alive – A bell will ring – Let there be love
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Dopo “Heathen Chemistry”, Noel Gallagher ha deciso di continuare a fare musica ai suoi livelli, quelli di “Definitely Maybe” e di “Morning Glory”: Don’t Believe the Truth rischia di passare come uno dei migliori dischi pop degli ultimi dieci anni. Ma al contrario dei precedenti lavori discografici, è un album nuovo, scritto ad otto mani; infatti, oltre che dai fratelli Gallagher, testi e musica sono stati composti anche dall’altro chitarrista Gem Archer e dal (bravissimo) bassista Andy Bell, le cui canzoni sono quelle più belle e ricche di idee, insieme alle “solite” di Noel. Il pezzo d’esordio del cd, “Turn Up the Sun”, è un vero capolavoro di rock influenzato dal sound caratteristico degli Oasis, in cui spicca la voce sporca di Liam accompagnata dal brit-pop strafottente della band di Manchester. Ma il loro style è molto di più: è la grinta e la melodia di Lyla, è la dolcezza di Let There Be Love, è la carica di Mucky Fingers. In una parola: Oasis.
I.P.