[Pop] Vinicio Capossela – Da Solo (2008)

 

Il gigante e il mago – In clandestinità –  Parla piano – Una giornata perfetta – Il paradiso dei calzini – Orfani ora – Sante Nicola – Vetri appannati d’America – Dall’altra parte della sera – La faccia della terra – Lettera ai soldati – Non c’è disaccordo nel cielo

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Se c’è una cosa a cui Capossela ci aveva abituato era un enorme eclettismo, almeno a partire dal Ballo di San Vito.
In questo ‘Da Solo’ invece sceglie di percorrere la strada opposta e sforna un disco estremamente omogeneo, centrato sui suoi toni più intimisti e cantautorali. La scelta inizialmente spiazza soprattutto per chi come chi scrive ha sempre preferito gli episodi più pirotecnici e strampalati del nostro, mentre qui si rischia di prendersi un po’ troppo sul serio, e pure di annoiarsi un po’.
Immaginate insomma un disco fatto tutto di “Signora Luna” o “Ovunque Proteggi” con pochissimi episodi su toni diversi e avrete una chiara idea di quello che troverete in “Da Solo”. Gli unici momenti più leggeri e orchestrati sono l’iniziale “Il Gigante e il Mago”, che si inserisce nel sempre presente filone felliniano, e la marcetta anni ’30 “Una Giornata Perfetta”. Il resto si dipana in canzoni molto lente e intimiste, con episodi decisamente di eccellenza, anche se la qualità non è sempre ai vertici.
Vinicio comunque ci dona delle perle da par suo, come “Il Paradiso dei Calzini”, una filastrocca infantile costruita sulla musichetta di Braccio di Ferro che riesce a commuovere con la sua metafora naif, “In Clandestinità” che riprende molte tematiche tipiche legandole in maniera sottile alla condizione di clandestino di tanta parte dell’umanità, o la nerissima “La Faccia Della Terra” (sembra uscita dalle Murder Ballads di Nick Cave), di ispirazione letteraria e registrata in America insieme ai Calexico.

Di qualità insomma ce n’è molta, e indubbiamente il disco cresce con gli ascolti, ma va altrettanto indubbiamente a collocarsi un gradino sotto agli ultimi album prodotti.

Samuele Rudelli

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