Afterhours, Il paese è reale – Paolo Benvegnù, Io e il mio amore – Marco Parente, Da un momento all’altro – Dente, Beato me – Cesare Basile, Le canzoni dei cani – A Toys Orchestra feat. Luca D’Alberto, What you said – Reverendo, California – Calibro 35, L’uomo dagli occhi di ghiaccio – Il teatro degli orrori, Refusenil – Roberto Angelini, Tempo e pace – Beatrice Antolini, Venetian hautboy – Zu, Maledetto sedicesimo – Zen Circus, Gente di merda – Marco Iacampo, Che bella carovana – Mariposa, Le cose come stanno – Settlefish, Catastrophy liars – Disco Drive, The giant – Marta sui tubi, Mercoledi – Amerigo Verardi + Marco Ancona, Mano nella mano.
La compilation che prende il titolo dal brano proposto dagli Afterhours a Sanremo è una scommessa ardita quanto la partecipazione stessa del gruppo al Festival più famoso d’Italia.
Il nobile scopo è quello di mostrare il meglio della nostra scena indipendente a chi ancora finge di non vederla o fa di tutto perché ciò non avvenga. Anche la scelta di distribuire il cd solo nelle Fnac pare controcorrente, ma assolutamente coerente con lo spirito dell’intera operazione.
Dagli Zu, freschi del recente “Carboniferous”, ai Marta Sui Tubi passando per Roberto Angelini e i veterani Basile e Benvegnù i grandi nomi sono quasi tutti presenti, anche se il valore dei pezzi spesso non rispecchia quello effettivo delle forze in campo. Se infatti il brano del gruppo milanese promotore dell’iniziativa rimane di indubbio valore (pur avendo mancato l’obiettivo di cambiare qualcosa da dentro in un ambiente conservatore come quello di Sanremo), non si può dire lo stesso per tutti gli altri pezzi: alcune idee paiono solo abbozzate (penso al Teatro Degli Orrori), altre proprio banali (Zen Circus), altre ancora troppo simili a qualcosa di già sentito.
Non tutto è però criticabile. Roberto Angelini si dimostra ancora una volta artista di immenso valore, come anche i già citati Zu e Marco Parente. Insomma, ottimo l’intento, un po’ meno la riuscita complessiva della raccolta.
Luca Garrò