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Sesto album per un gruppo ormai storico nella scena ska italiana e finalmente, a quasi vent’anni dalla loro formazione, i Vallanzaska incontrano Renato Vallanzasca, il bel Renè al quale devono il loro nome (“ci hanno messo una k e mi hanno inchiappettato”) e al quale hanno dedicato diverse canzoni e che finalmente può intervenire anche di persona, in questo caso con le proprie opinioni sull’Expo 2015 di Milano.
Stilisticamente molto vario, i Vallanzaska passano con disinvoltura tra atmosfere reggae, ska e dancehall, con il solito grande impegno dedicato ai testi, sempre pungenti e ironici. In questo caso gran parte delle attenzioni sono dedicate alla tecnologia imperante che forse ci sta anche rovinando un po’ la vita, dall’ipod/iphone ad internet e ai social network e alla facilità con cui si trova materiale pornografico in rete. Non manca d’altra parte l’attenzione al sociale, oltre all’Expo 2015 cadono nella rete dei Vallanzaska anche i fatti del G8 di Genova con “Hanno ucciso Paperoga”, per non parlare del presidente del consiglio ne “Il cavaliere”.
Il risultato è un disco molto variegato, forse non sempre all’altezza delle aspettative, a causa di qualche caduta di stile di troppo (una tra tutte la cover di “Smells like teen spirit”, interessante l’idea, senza grande mordente la realizzazione), ma che d’altra parte riesce anche a regalarci un brano come “Spaghetti ska”, o “Fine amore mai”, e alla fine gli si perdona tutto.
Livio Novara