[Synth Pop] Camouflage – Live In Dresden (2DVD + CD) (2009)
[Audio CD] How Do You Feel? – Me And You – I Can’t Feel You – That Smiling Face – Thief – Confusion – We Are Lovers – Close – Dreaming – You Turn – The Perfect Key – Motif Sky – The Great Commandment – Conversation – Love Is A Shield – One Fine Day – Strangers’ Thoughts
[DVD 1] Concert: How Do You Feel? – Me And You – The Pleasure Remains – I Can’t Feel You – That Smiling Face – Thief – Confusion – We Are Lovers – Perfect – Close – Dreaming – You Turn – The Perfect Key – Motif Sky – The Great Commandment – Conversation – Real Thing – Suspicious Love – Something Wrong – Love Is A Shield – One Fine Day – Kraft – Strangers’ ThoughtsExtras: Tour Documentary – Something Wrong (unplugged) – Conversation Animation – Images [DVD 2] Video Clips: The Great Commandment – Strangers’ Thoughts – Neighbours – Love Is A Shield – One Fine Day – Heaven (I Want You) – This Day – Handsome – Suspicious Love – Bad News – X Ray – Thief – Me And You – Perfect (unplugged) – I Can’t Feel You (unplugged) – Me And You (unplugged) – Motif Sky
TV Shows: NDR Spruchreif 1987 – NDR Spielbude 1988 – NDR Spielbude 1989 – SWR Bitte Umblättern
Relocated In Russia 2006
http://www.camouflage-music.com
http://www.spv.de
I Camouflage sono un gruppo tedesco. Si formano nel 1983 con il nome di Licenced Technology, ma nel 1984 il quarto membro, Martin Kahling, abbandona la band. Rimangono quindi un trio, formato da Marcus Meyn, Heiko Maile e Oliver Kreyssig, e si ribattezzano Camouflage, prendendo spunto dal titolo di una canzone della Yellow Magic Orchestra. Del 1987 è il loro grande successo, il singolo “The Great Commandment”, che varca i patri confini e s’impone nelle classifiche dance statunitensi. Non ripeteranno più quell’exploit, anche se continueranno a riscuotere un buon successo in Germania, pubblicando dischi a cadenza più o meno regolare e suonando spesso in giro per l’Europa. Fino ad oggi ed all’uscita di questo “Live In Dresden”, registrato nell’omonima città il 30 settembre 2006. Queste informazioni le potete reperire tranquillamente sul web, mentre adesso vi dirò qualcosa di più specifico sulla musica proposta dal trio, per l’occasione espansosi a quintetto grazie all’inserimento del batterista Jochen Schmalbach e del chitarrista Volker Hinkel.
Si parlava di Yellow Magic Orchestra. Effettivamente qualche affinità con la band giapponese c’è, ma il synth pop architettato dai teutonici accusa debiti ben maggiori verso i Depeche Mode, tanto che i Camouflage potrebbero esserne la modesta versione tedesca. La voce di Meyn è sin troppo simile a quella di Dave Gahan, mentre le melodie delle tastiere non si stancano mai di citare idee ed atmosfere di dischi quali “Black Celebration” e “Music For The Masses”. Anche la loro carriera sembra essere una pallida imitazione di quella degli inglesi, tant’è vero che, come anticipato sopra, oggi hanno introdotto nella loro musica una vera batteria e vere chitarre, sia elettriche sia acustiche, per approdare a quello che chiamano synth’n’roll (ma in realtà si tratta di presenze di contorno; le basi ritmiche, armoniche e melodiche dei loro brani partono sempre da uno spunto del sintetizzatore). Depeche a parte, altre palesi influenze si possono individuare nei loro connazionali Alphaville, negli Human League e nei Soft Cell (il brano “Suspicious Love” pare una outtake tratta da “Non – Stop Erotic Cabaret”): in breve, l’ABC del techno pop. Alcuni direbbero: musica di plastica, e questo suonerebbe già come inappellabile condanna. Dimenticando che la plastica può essere un universo incredibilmente vasto ed interessante da esplorare, basta saperlo fare con le note giuste. Purtroppo i Camouflage non lo sanno fare, suonando anodini e scontati in quasi tutte le loro composizioni; a poco servono gli abbellimenti malinconici e romantici ottenuti, di tanto in tanto, grazie alla chitarra acustica e agli archi campionati. Non stupisce che, dopo il grande successo riscosso a inizio carriera, si siano come “sgonfiati”, rimanendo un gruppo di seconda fila.
Se il valore artistico è quantomeno discutibile, lo stesso non si può dire riguardo alla cura formale e alla ricchezza del cofanetto. Non solo è presente lo show – fiume di Dresda, in cui il quintetto si esibisce convinto e pimpante per quasi due ore. C’è anche un breve documentario sul tour effettuato in Germania (12 minuti), un vero e proprio film realizzato in occasione del mini tour in Russa del dicembre 2006, della durata di più di un’ora, e ancora tutti i videoclip della loro carriera, vecchi filmati di repertorio estratti da programmi della tv tedesca, uno speciale sulla loro avventura americana. Come se tutto questo non bastasse, c’è anche un cd che funge da “best of”, contenente tutte le loro canzoni di maggior successo (77 minuti di musica). Non manca nulla, e i filmati sono realizzati con professionalità e cura certosina dei dettagli. Una sorta di “The Ultimate Camouflage Collection”, insomma. Non credo che la band vanti molti fan in Italia, ma se siete tra questi vi consiglio di non farvi sfuggire “Live In Dresden”. Vi devono piacere davvero molto, però.
Stefano Masnaghetti