Eidola – To Speak, To Listen

Gli Eidola hanno un grandissimo pregio: pur essendo musicisti eclettici, raffinati e tecnicamente diverse spanne sopra molti altri, sono incredibilmente accessibili. E soprattutto, hanno talento e creatività da vendere. Infatti, nonostante sembrasse quasi impossibile replicare le fortune del precedente “Degeneraterra”, album cult sia per quanto riguarda il post-hardcore che il progressive-core, “To Speak, To Listen” presenta lo stesso gusto per la melodia (mai facilona, per carità), per gli arrangiamenti e per la poesia che ha caratterizzato le precedenti uscite degli Eidola. Con in più qualche spruzzata di mathcore e metalcore, che non fanno altro che rimescolare le carte in tavola regalando sorprese ed emozioni ad ogni nota.

Prendete un singolo come “Tetelestai” per esempio, e sguazzate tra le eco alla Dance Gavin Dance e Being As An Ocean, ma filtrate con una personalità e una sensibilità davvero fuori dal comune (presentare concetti filosofici in musica non è da tutti, giusto per dire). Oppure “Loti”, la ballad struggente che non ti aspetti. O ancora gli arpeggi intricati e l’altrettanto intricata alternanza di screaming e clean vocals (e di cambi di tempo) in “The Familiar”. “To Speak, To Listen” è un disco che cambia pelle ad ogni ascolto, e per questo sarà molto difficile che vi annoi. Una delle uscite dell’anno (tra le tante, fidatevi) più interessanti della scena.