Elio e Le Storie Tese – Figgatta De Blanc

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Cosa potrebbe dire una band che in quasi quarant’anni di carriera ha saputo inventare e interpretare la qualunque? È una domanda legittima da porsi durante l’ascolto di “Figgatta de Blanc”, il nuovo album di Elio e le Storie Tese.

Da dire forse non c’è più nulla. In questo nuovo disco gli Elii fanno quello che riesce loro meglio: il virtuosismo divertente. Ci sono echi di Frank Zappa, da sempre tra i numi tutelari della band meneghina; ci sono i Jethro Tull, la musica italiana più nazionalpopolare (leggi sanremese), i Beatles nei nastri registrati al contrario, il funky più anni Settanta, il reggae e autocitazioni a pioggia. Ci sono insomma tutti gli elementi che hanno reso celebre Elio e Le Storie Tese.

Però “Figgatta De Blanc” manca di immediatezza. Non ci sono brani che possono diventare inni come “Tapparella” o la stessa “Parco Sempione” (uno dei pochi pezzi belli di quell’album spompato che era “Studentessi”, perché le cose vanno ammesse anche da fan). Qualcosa che può richiamare quel genere di brani è “Quinto Ripensamento”, cover geniale in lingua italiana della Quinta Sinfonia di Ludwig Van Beethoven, che nel testo riprende il tema della coppia scoppiata, tanto in voga nei brani degli Elii.

Più che annoiare, poi, irritano i continui parlati tra un brano e l’altro, che sfilacciano la coesione del progetto: tra questi si salva solo “Radio Coatta Classica”, che effettivamente fa ridere. Questo è il problema di “Figgatta De Blanc”: in alcuni punti riesce a darti fastidio, come nell’interminabile vocoder di Rocco Tanica in “She Wants” o nel tremendo duetto con J-Ax su “Il Rock Della Tangenziale”, un brano praticamente inutile. Per fortuna a controbilanciare ci sono “Inquisizione”, che si candida a diventare uno di quei pezzoni da live tanto cari alla band, e “Parla Come Mangi”, che prende in giro i continui anglicismi di certa popolazione.

Commuove la voce dell’indimenticato Francesco di Giacomo del Banco del Mutuo Soccorso in “Bomba Intelligente”, mentre gli Elii si fanno applaudire per le loro incredibili capacità in “Vincere L’Odio”, presentata a Sanremo 2016, e in “Ritmo Sbilenco”, dove danno sfogo al vero virtuosismo in grado di sostenere degnamente un progetto musicale.

“Figgatta De Blanc” non è un disco-capolavoro: di certo una buona parte della tracklist è piacevole e da Elio e Le Storie Tese ci aspettiamo un certo tipo di genialità che anche stavolta è arrivato. Il problema, come sempre, è strafare.

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